venerdì 11 marzo 2016

Occhio all’amministratore, a Brescia c'è fermento



Brescia

Le beghe di condominio si sa sono all’ordine del giorno e spesso prendono risvolti “fantozziani”, ma la vicenda che circola in queste ore avrebbe motivo per scatenare una vera bufera.

Nelle ultime settimane, come riferisce Il Giornale di Brescia, si vocifera sempre più riguardo ai conti in rosso scoperti in molti condomini gestiti dal mega-amministratore Matteo Cavellini (circa cento condomini amministrati, con tre uffici sparsi fra la città e il lago, per più di 2 mila famiglie coinvolte). Il 44enne pronipote del famoso gallerista bresciano è diventato il protagonista di una vicenda che ha ancora molte ombre da dissipare. Anzi, più che protagonista meglio dire antagonista: secondo molte voci infatti sarebbe lui il “cattivo” dietro gli strani ammanchi dei conti condominiali, che a quanto pare si aggirano intorno al milione di euro.

Tutto nasce al momento di passare i libri contabili dei condomini “ceduti” ad altri amministratori, un passaggio in più d’un caso spinto da condòmini stessi, impauriti da voci circolanti a suo riguardo. Aprendo i famosi libri i neo amministratori, avrebbero constatato l’ammanco, che in un caso ammonta a 135 mila euro. Ora sul Cavellini, che si difende ammettendo trascuratezza me negando fermamente irregolarità, pesano una denuncia e un differimento all’Ordine dei Commercialisti che a fine luglio l’aveva invitato a comparire per dare spiegazioni al riguardo. Cavellini promette chiarimenti, che partiranno dalle singole assemblee di condominio, e si dice fiducioso per una chiusura della vicenda entro metà ottobre. Ai condòmini lesi lui offre un concordato, che però non copre completamente gli ammanchi.

Da Soiano del Lago, in particolare, non sembrano rassegnati a chiudere la partita rapidamente. Dopo dei solleciti legali per il pagamento di un fornitore e un estratto conto dove risultavano troppi movimenti fatto a nome del Cavellini stesso, gli inquilini si erano allarmati e avevano cambiato amministratore. Ora scoprono ammanchi e assicurazioni promesse ma non pagate (come quella sulla piscina). Stessa storia ai condomini Le Balze o a quelli in via Corsica. Che alla fine qualcuno accetti il concordato e chiuda la questione nel cassetto è possibile. Ma la morale della favola (almeno per i condòmini coinvolti) resta: occhio all’amministratore.


Fonte: qui Brescia

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