martedì 5 novembre 2019

Lotteria degli scontrini, pronte le regole di invio dei dati per le estrazioni. Un provvedimento fissa le modalità di dialogo tra registratori telematici e Agenzia

Definite le istruzioni per l’invio dei dati degli scontrini che parteciperanno alla lotteria da parte degli operatori che, dal 1° gennaio 2020, comunicheranno i corrispettivi tramite i nuovi registratori telematici o la procedura web delle Entrate. Con un provvedimento del direttore dell’Agenzia vengono indicate le modalità tecniche per la trasmissione delle informazioni contenute sugli scontrini e specificate le caratteristiche del file generato dal registratore telematico. Esclusi, fino al 30 giugno 2020, i soggetti già tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, come medici e farmacie.

Strumenti per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica - Entro il 31 dicembre 2019 tutti i modelli di registratori telematici e la procedura web messa a disposizione nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate sono configurati per consentire la trasmissione dei dati necessari per la lotteria degli scontrini (Legge n. 232/2016). In particolare, nel momento in cui viene effettuata l’operazione, tali strumenti permetteranno di acquisire, anche tramite lettura ottica, il “codice lotteria” del cliente. Quest’ultimo è un codice identificativo univoco che il consumatore finale genererà sul “portale della lotteria”. Fino al 30 giugno 2020 non possono “partecipare” alla lotteria i corrispettivi certificati tramite i registratori telematici dei soggetti già tenuti a inviare i dati al Sistema tessera sanitaria.
“Scontrini” validi per la lotteria - I documenti commerciali interessati dalla trasmissione sono solo quelli utili alla lotteria. Infatti, per poter partecipare all'estrazione, è necessario che i consumatori, al momento dell'acquisto, comunichino il proprio “codice lotteria” all'esercente, esprimendo così la volontà di partecipare al concorso. Nel corso della giornata e al momento della chiusura giornaliera i registratori telematici generano il record composto da tutti gli scontrini corredati di codice lotteria dei clienti per poi trasmetterlo all'Agenzia delle Entrate.
Ok dal Garante Privacy - I dati acquisiti dall’Agenzia delle entrate saranno trattati nel rispetto della normativa in materia di riservatezza e protezione dei dati personali, secondo il principio di necessità, attraverso particolari sistemi di elaborazione come preventivamente concordato con il Garante della protezione dei dati personali.
Il perimetro dei registratori telematici  -   Le operazioni di memorizzazione e di trasmissione telematica dei corrispettivi devono essere effettuate mediante registratore telematico (RT, un registratore di cassa che può connettersi a internet), oppure tramite la procedura web denominata “documento commerciale online” presente nel portale “Fatture e corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate. Per maggiori informazioni è possibile consultare la guida - pdf disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione “L’Agenzia comunica”, l’area tematica  “Fatture elettroniche e Corrispettivi telematici” oppure le clip presenti sul canale YouTube “Entrate in video”.
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mercoledì 30 ottobre 2019

Inps: presentato a Roma il progetto “Inps PER tutti”

È stato presentato oggi a Palazzo Wedekind il progetto che vede coinvolte istituzioni centrali e territoriali per avvicinare le persone più in difficoltà, facilitando loro l’accesso ai servizi ed alle prestazioni erogate dall’Inps.

Lunedì 14 ottobre, con la presentazione alla stampa, è ufficialmente partito il progetto “Inps PER tutti”, nato con l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale delle persone in difficoltà, rimuovendo gli ostacoli che ne impediscono l’accesso alle prestazioni assistenziali e previdenziali e tutelando i bisogni sociali ed economici del singolo e delle famiglie, grazie alla creazione di isole di accoglienza e comunicazione. È stato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ad illustrare, in apertura dell’incontro, gli obiettivi che questo progetto si propone: “con Inps PER tutti – ha detto il Presidente - l’idea è quella di portare l’Istituto tra le persone in difficoltà, al fine di facilitare per tutti l’accesso ai nostri servizi. Andiamo tra chi ha barriere di ogni tipo, rendendo esigibili i diritti. Spesso sono le persone più fragili quelle che rimangono escluse e c’è il problema dei senza fissa dimora che non hanno residenza, problema al quale i comuni riescono in parte a ovviare. In questo progetto sono coinvolti non solo i comuni, ma anche le molte associazioni di volontariato che agiscono sul territorio a protezione dei più deboli. Abbiamo stipulato convenzioni ed accordi coi Comuni per raggiungere chi è afflitto dal bisogno. Ma non è soltanto la povertà che può separare la persona dalle istituzioni – ha proseguito il Presidente dell’Inps. Ci sono situazioni in cui la distanza da superare è rappresentata dal digital divide. Per questo intendiamo concludere accordi anche con Comuni piccoli per la creazione di punti web attraverso cui fornire le informazioni di base. L’Istituto quindi – ha concluso il presidente Tridico – è chiamato a esercitare un ruolo proattivo, anticipando il bisogno, perché l’Inps sa quando sorge un bisogno, come la nascita di un bambino o la perdita del lavoro, e quindi può informare chi ha diritto, può aiutare ad esercitare il proprio diritto”. Dopo l’introduzione del Presidente dell’Inps, è stato proiettato un video messaggio di saluto del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte. “Il Governo crede molto nel sistema di Welfare. nessuno va lasciato indietro e quindi sono soddisfatto dell’avvio di un progetto, come appunto Inps PER tutti, che si propone di raggiungere tutte le persone in difficoltà. Non devono essere i poveri a bussare alle porte dell’Inps o dei Comuni, ma sono le istituzioni che devono intercettare i bisogni e contrastare sul campo la povertà assoluta. 

L’anno scorso abbiamo varato il reddito di cittadinanza. Ma non basta, bisogna fare ancora di più, anche andando fisicamente nelle stazioni, nelle mense, laddove maggiore è il bisogno. Plaudo quindi a questo progetto realizzato insieme all’Inps: andare nelle città e raggiungere 50mila persone, che magari, pur avendone diritto, non usufruiscono di prestazioni assistenziali, a partire dal reddito di cittadinanza, che è lo strumento più importante di contrasto alla povertà ed inclusione sociale. Sono persone invisibili, le vogliamo rendere visibili” ha concluso il Presidente del Consiglio. La sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi ha iniziato il suo intervento presentando la situazione della povertà nella capitale. “Se dovessimo fare una stima dei senza fissa dimora a Roma, attraverso l’accesso alle nostre assistenze fittizie ci attesteremmo tra le 15 e le 20mila persone. A queste si aggiungono i nuovi poveri, causati dalla crisi, che magari vengono a mangiare alle mense dei poveri, ma poi vanno a dormire a casa. Questo progetto ci consente di raggiungere tutti e, insieme col reddito e la pensione di cittadinanza, di rendere applicabile l’articolo 3 della Costituzione della Repubblica.

Questa attività mette in sinergia le istituzioni, permettendo di raggiungere tutte le persone realmente in difficoltà. Il protocollo prevede che Roma Capitale collabori con le associazioni che da sempre si occupano del sostegno alle persone fragili. Dobbiamo ricostruire intorno a loro una rete perché obiettivo ultimo è portare queste persone a riacquistare progressivamente il loro posto nella società”. Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, ha affermato che “il Paese può avanzare mettendo al centro la persona e non il capitale finanziario. Il Comune di Napoli – ha ricordato – ha firmato a fine luglio un accordo con l’Istituto insieme all’Alleanza regionale contro la povertà, che riunisce decine di realtà che si occupano di assistere le persone più fragili. È “facendo rete” che si può dare piena attuazione all’articolo 3 della Costituzione che affida alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. È importante, però – ha concluso De Magistris – che il Governo investa risorse nel sociale, mentre negli ultimi anni sì è sempre tagliato”. Sonia Schellino, vice-sindaca di Torino, è intervenuta ringraziando l’Inps per l’idea che ha tradotto nel progetto “Inps PER tutti”. “A Torino – ha detto – già sono operativi i Poli di inclusioni sociale, a cui si affiancherà la presenza dell’Inps. Il progetto “Inps PER tutti” è quindi uno strumento in più che la città potrà utilizzare per combattere l’esclusione delle persone più fragili”. Marco Lombardo assessore al Comune di Bologna, ha detto di apprezzare lo sguardo verso gli “invisibili” della nostra società che ha l’Inps. “Anche nel nostro territorio – ha sottolineato – esistono persone sfiorate dalla povertà. È importante ricordare che l’articolo 3 della Costituzione affida il compito di rimuovere gli ostacoli non allo Stato, ma alla Repubblica, quindi al complesso dei soggetti che operano all’interno dello Stato. Oltre alle istituzioni pubbliche, quindi, occorre una forte valorizzazione di chi opera nel terzo settore, che può fornire informazioni utili all’Inps per raggiungere chi ha bisogno. 

A Bologna – ha detto concludendo – abbiamo realizzato “Insieme per il lavoro”, un progetto che vede riuniti Comune, associazioni del terzo settore, organizzazioni sindacali e realtà imprenditoriali, che possono aiutare non solo a dare sostegno, ma anche a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, che è il vero obiettivo”. Francesca Bottalico, assessore al Comune di Bari, ha raccontato l’esperienza di lotta alla povertà del suo Comune. “Sono esperienze da vivere sul campo – ha detto. A Bari c’è una forte emergenza abitativa ed ai poveri tradizionali si sono aggiunti i nuovi poveri, rappresentati ad esempio anche dai papà separati, che impiegano tutte le proprie risorse per mantenere i figli. Benvenuto quindi questo nuovo progetto”. Elena Buscemi, assessore al Lavoro della Città metropolitana di Milano, ha ricordato la “fortissima collaborazione che già esiste a Milano con l’Inps e con altre istituzioni e realtà dell’associazionismo. 

L’applicazione del Reddito di cittadinanza – ha detto – ha costituito l’occasione per mettere in rete anche i centri per l’impiego. La cabina di regia ha permesso una collaborazione costante e di scoprire così i bisogni dei cittadini, dando risposte in maniera mirata. Così non settorializziamo le necessità, ma abbiamo un approccio olistico”. Gianluca Inzerilli, assessore del Comune di Palermo, ha voluto ricordare il messaggio di don Puglisi, espresso attraverso la frase “se ognuno fa qualcosa”. “Se ognuno fa qualcosa, si possono fare decisi passi in avanti – ha detto. A Palermo facciamo molto per le politiche sociali. Abbiamo anche proposto all’Inps di aprire delle sedi in ognuna delle otto circoscrizioni in cui la città è divisa”. Al Direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele è spettato il compito di esprimere l’orgoglio di vedere riunite allo stesso tavolo, su iniziativa dell’Inps, le maggiori istituzioni del Paese. “Il progetto è un ottimo auspicio – ha detto – per nuove iniziative che vedranno coinvolto l’Istituto. Il sostegno ai bisogni dei cittadini è la nostra prima missione: previdenza, assistenza, informazione all’utenza costituiscono un unico sistema orientato alla protezione sociale delle persone”. Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro e delle politiche sociali, chiudendo i lavori ha mostrato la sua soddisfazione per “un momento particolare che vede tutte assieme queste istituzioni a coordinare gli interventi sul territorio per cercare di dare una mano agli “invisibili”, con Inps e Comuni sempre più prossimi ai bisogni delle persone. Dobbiamo essere proattivi nei servizi per i cittadini. Vogliamo un percorso che li porti alla piena emancipazioni sociale. “Inps PER tutti” – ha concluso – è un progetto molto importante di vicinanza e prossimità delle istituzioni ai cittadini. Hanno già aderito sei Comuni: da oggi anche i cittadini in condizione di emarginazione sociale potranno accedere a tante misure, fra cui reddito e pensione di cittadinanza, a cui hanno diritto”.
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Ministero dell'economia e delle finanze: Nel 2020 maggiori entrate tributarie per 3 miliardi di euro

In base agli ultimi dati di monitoraggio, ammonta a circa 10,7 miliardi di euro il gettito versato lo scorso 30 settembre dai contribuenti ai quali si applicano gli ISA e dai c.d. forfettari. Nel complesso, a livello di Pubblica Amministrazione, le proiezioni 2019 dei risultati dell’autoliquidazione (comprensivi delle imposte sostitutive e delle compensazioni), elaborate sulla base dei versamenti del 30 settembre, mostrano per l’anno in corso uno scostamento positivo di 1.460 milioni di euro rispetto alle previsioni su base annua incluse nella Nota di Aggiornamento del Documento di economia e finanza.

Va segnalato che lo scostamento positivo rappresenta una stima estremamente prudenziale del gettito atteso dai contribuenti che alla scadenza del 30 settembre hanno scelto di rateizzare il versamento (entro la scadenza del 16 novembre), ovvero di versare con una maggiorazione dello 0,4% il 30 ottobre (in unica soluzione o in due rate entro il 16 novembre).

Il dato non rappresenta una novità assoluta e imprevista: in questo senso le stime del governo sulle entrate derivanti dal miglioramento della tax compliance inserite nella Nadef erano prudenziali. Gli ultimi dati disponibili confermano l’impostazione prudente di tali stime e consentono di registrare importanti entrate nel Bilancio dello Stato. In particolare, con il differimento previsto nel decreto legge fiscale in procinto di essere varato dal Consiglio dei ministri al 16 marzo 2020 del pagamento della rata del 16 novembre 2019, si prevedono maggiori entrate nel prossimo anno per circa 3 miliardi di euro.
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Rapporto sulle entrate tributarie e contributive

Le entrate tributarie e contributive nei primi otto mesi del 2019 evidenziano nel complesso una diminuzione dello 0,2% (-732 milioni di euro) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Il dato tiene conto della variazione negativa dello 0,9% (-2.714 milioni di euro) delle entrate tributarie e della crescita delle entrate contributive dell’1,3% (+1.982 milioni di euro).

I dati di gettito delle entrate tributarie risultano influenzati dalla proroga al 30 settembre dei termini di versamento di tutte le imposte autoliquidate (Irpef, Ires e Irap) e dell’Iva per i soggetti che svolgono attività economiche per le quali sono stati approvati gli indicatori di affidabilità (ISA): nel 2018 i versamenti invece sono stati effettuati nel mese di agosto. Per poter effettuare una valutazione significativa del complessivo andamento delle entrate tributarie si attende il gettito dei mesi di settembre e di ottobre.

L’importo delle entrate tributarie comprende anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive, quindi integra il dato già diffuso con la nota del 7 ottobre scorso.
Sul sito del Dipartimento Finanze è altresì disponibile il report delle entrate tributarie internazionali del mese di agosto 2019, che fornisce l’analisi dell’andamento tendenziale del gettito tributario per i principali Paesi europei, sulla base delle informazioni diffuse con i “bollettini mensili” di Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna.

L’approfondimento tematico è dedicato all’analisi della tassazione delle rendite finanziarie in Irlanda.
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domenica 20 ottobre 2019

Lo ha specificato il Presidente di ANACI Francesco Burrelli in occasione del convegno su etica e deontologia organizzato a Bergamo durante il quale si è discusso del rapporto tra amministratori condominiali e cittadini in tema di etica professionale

"Per noi fondamentale è la certificazione delle competenze, riconosciute dal Ministero anche in modo telematico su tutto il territorio nazionale, con verifiche e sanzioni, per tutelare i cittadini. Una pratica chiesta anche dalla stessa Unione Europea. Questa per noi è la priorità, mentre l'albo professionale, cui siamo favorevoli, ha un altro percorso, che passa per la laurea triennale o magistrale ed esame di stato, e che, per ora, è molto lontano rispetto alla legislazione vigente”. Lo dice il Presidente di ANACI, l'Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, Francesco Burrelli, in occasione del convegno "Etica - morale deontologia professionale" organizzato a Bergamo da ANACI provinciale Bergamo e ANACI nazionale. Un aspetto, quello citato dal presidente Burrelli - presente all'incontro con il Segretario nazionale dell'associazione, Andrea Finizio, e con l’avvocato Marina Figini, coordinatore CSN che ha moderato l’incontro - profondamente legato alla questione dell'etica professionale, essendo decisiva "la regolamentazione e il controllo delle competenze ed insieme della formazione. Occorre definire e verificare con esattezza i requisiti professionali e chi li possiede e chi no". Burrelli ha spiegato che per diventare dirigenti, a qualsiasi ordine e grado, in ANACI bisogna essere in possesso della  certificazione UNI (riconosciuta in Europa attraverso Accredia), una codificazione importante per la crescita dell'autorevolezza degli amministratori che "non può non passare per la certificazione di qualità e la stessa formazione continua, permanente, in assenza della quale è necessario prevedere specifiche sanzioni". Burrelli insomma ha sottolineato il valore della certificazione rilasciata da un “ente terzo”, poi ha ricordato che il momento di svolta per il riconoscimento professionale degli amministratori è giunto grazie alla legge 4 del 2013 con l’inquadramento del percorso intellettuale ed etico della categoria. In realtà, ha poi aggiunto, l'indicazione dei principi di condotta deontologica per ANACI parte da molto lontano: la creazione del Codice dell'associazione, infatti, risale al 1970 (postulata dalle associazioni da cui in seguito ANACI è nata) e  già indicava la complementarità tra aspetti tecnici di gestione e quelli comportamentali, verso i colleghi e gli stessi cittadini. Il convegno di Bergamo è stato utile, inoltre, a porre l'accento su alcuni aspetti molto dibattuti recentemente che coinvolgono i nuovi mezzi di comunicazione. "Ribadiamo che nel nostro codice deontologico è ben specificato come gli iscritti siano tenuti a seguire comportamenti improntati a correttezza e verità. Questo vuol dire che ci è assolutamente vietato l'utilizzo dei mezzi di divulgazione anomali ingannevoli e contrari alla dignità professionale come, ma sono solo due esempi, il volantinaggio e qualsiasi forma di spamming o slogan inqualificabili . Questo punto, proprio per questioni di correttezza, è per noi fondamentale, i nuovi mezzi di informazione sono molto importanti ma occorre che vengano usati con appropriatezza e giudizio. Noi con ANACI lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo", ha chiuso il Presidente dell' associazione.
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Commercialisti: “La manovra mette nel mirino il lavoro autonomo”

Miani: “Su flat tax per le partite IVA e sanzioni sugli F24 il Governo rifletta e corregga il tiro”

Commercialista, Contabilità, Consigliere, Consulente

“Prendiamo atto con soddisfazione di aver quanto meno evitato la riproposizione a distanza di 13 anni dell’inutile norma che obbliga una partita IVA individuale ad avere due conti correnti distinti, ma non possiamo non rimarcare come questa manovra si interessi del mondo del lavoro autonomo solo in termini di sottrazione di risorse a favore di altri comparti”. Lo afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani.

“L’abolizione del regime di flat tax al 20% per le partite IVA individuali con fatturati tra 65.001 e 100.000 euro – prosegue Miani – nell’istante in cui non viene sostituita da altre misure a favore delle partite IVA più congeniali al nuovo Governo, denota una scelta di fondo che mette nel mirino non tanto i regimi di flat tax, quanto i lavoratori autonomi. Crediamo che su questo il Governo debba riflettere e correggere il tiro”.

Miani chiede al Governo di “correggere il tiro anche sulle norme che rendono sempre più complicato per tutti i contribuenti e i professionisti che li assistono, non solo per gli evasori, l’esercizio del sacrosanto diritto di compensare crediti e debiti fiscali, con tanto di moltiplicazione di sanzioni anche su modelli F24 da pochi euro”.
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GLI INGEGNERI ALLA CONFERENZA DELLE AUTORITA’ DI PROTEZIONE CIVILE

Il Consiglio Nazionale Ingegneri è stato invitato dal Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, alla Conferenza nazionale delle Autorità di protezione civile, in programma il prossimo 6 novembre alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Questo evento è legato alla istituzione, su direttiva del Presidente del Consiglio, della “Settimana Nazionale della protezione civile”, attualmente in corso, volta alla promozione e alla realizzazione delle necessarie azioni di informazione e comunicazione per sensibilizzare l’opinione pubblica in tema di protezione civile. Un progetto culturale ambizioso che si avvale di sinergie con tutte le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale della Protezione Civile assieme ai Centri di competenza e alla Comunità scientifica. Il Consiglio Nazionale Ingegneri considera la partecipazione alla Conferenza un’occasione molto utile per lo sviluppo di linee strategiche di azione comune e, come sempre, sarà ampiamente disponibile a mettere a disposizione l’esperienza e le competenze dei professionisti tecnici.
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