venerdì 11 dicembre 2015

DETERMINAZIONE RAPIDA DELLA “QUOTA FISSA” PERCENTIALE DELLE SPESE DI COMBUSTIBILE DA DIVIDERE IN BASE AI MILLESIMI, IN IMPIANTI STANDARD DI PRIME E SECONDE CASE

G.1 Generalità

Questa appendice è applicabile alla RIPARTIZIONE INDIRETTA delle spese del combustibile per il riscaldamento e ACS (se esiste) quando la contabilizzazione è conforme alla UNI EN 834 o alla UNI / TR 11388 o alla UNI 9019.
Sia per l’applicazione della norma UNI 10200, che di questa appendice è assolutamente necessario che sia stata fatta (e bene) la CERTIFICAZIONE ENERGETICA, almeno per la parte che riguarda l’edificio nel suo insieme.
In particolare devono essere stati calcolati i seguenti parametri
ETh chiamato anche EH = Fabbisogno specifico di energia termica utile, idealmente richiesto dall’involucro edilizio nel corso della stagione di riscaldamento, in regime di attivazione continuo dell’impianto termico.
Questo fabbisogno è misurato in KWh per metro quadrato, anno.
M2 = Totale della superficie utile riscaldata nel condominio comprese le eventuali aree comuni se riscaldate
Qh,id,cli = ETh x M2 = fabbisogno ideale di energia termica dell’edificio per la climatizzazione invernale (vedi paragrafo 11.8.3.1 pagina 20)
Kinv = frazione del fabbisogno ideale di energia termica utile dell’edificio per la climatizzazione invernale dell’edificio da attribuire al consumo involontario (vedi prospetto 10 pagina 21)
η = rendimento medio stagionale del generatore di calore nel periodo considerato
Se non è possibile garantire un calcolo esatto del rendimento si possono prendere dei valori standard, sufficientemente vicini alla realtà, in funzione del tipo di caldaia.
-Caldaia a condensazione : rendimento pari a 0,97
-Caldaia normale : rendimento pari a 0,90.
Se la ripartizione spese deve comprendere anche il servizio condominiale dell’acqua calda sanitaria (ACS) è necessario conoscere anche :
EPh = Fabbisogno specifico di energia termica primaria, idealmente richiesto dall’involucro edilizio nel corso della stagione di riscaldamento, in regime di attivazione continuo dell’impianto termico, sempre misurato in KWh per metro quadrato, anno.
EPw = Fabbisogno specifico di energia termica primaria per la produzione di acqua calda sanitaria condominiale, sempre misurato in KWh per metro quadrato, anno.

G.1.1 “QUOTA FISSA” percentuale riscaldamento

La “QUOTA FISSA” percentuale è la parte della spesa del combustibile consumato per il solo riscaldamento, il cui costo va diviso sui millesimi usati per il riscaldamento stesso.
La parte residua è la “QUOTA VARIABILE” che va divisa in base ai consumi.
Questa procedura è la più usata per la divisione delle spese di riscaldamento, ed è contenuta indirettamente anche nella norma UNI 10200, per lo meno per le PRIME CASE.
Questa appendice serve per esplicitare la determinazione della “QUOTA FISSA”, nelle PRIME e SECONDE CASE.
ATTENZIONE:
Il valore percentuale della “QUOTA FISSA” delle spese di riscaldamento non può essere determinato a priori.
Deve essere calcolato alla fine di ogni stagione di riscaldamento, poiché dipende moltissimo da come gli inquilini hanno usato i loro singoli impianti.

G1.2 “QUOTA FISSA” percentuale acqua calda sanitaria (ACS), se condominiale

Se il servizio di acqua calda sanitaria è condominiale è necessario :
-Separare le spese totali di combustibile in due parti : riscaldamento e ACS
-Calcolare le due “QUOTE FISSE” relative per procedere ad una corretta ripartizione spese.

G1.3 Impianto standard

Per impianto standard si intende il riscaldamento centralizzato con queste caratteristiche :
- CENTRALE TERMICA con una o più caldaie a combustione, oppure teleriscaldamento
- CON O SENZA GENERAZIONE CENTRALIZZATA DELL’ACQUA CALDA SANITARIA
- IMPIANTO DI RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO a distribuzione verticale
- CORPI SCALDANTI : radiatori, termoconvettori, pannelli, oppure ventilconvettori (fan coil).
- PRIME O SECONDE CASE
Questo tipo di impianto rappresenta la quasi totalità di quelli installati in edifici esistenti dove è necessario applicare la RIPARTIZIONE INDIRETTA.

G1.4 Prima casa

In una PRIMA CASA una parte o tutti gli inquilini abitano costantemente la loro unità immobiliare durante tutta la stagione di riscaldamento.
La caldaia è mantenuta accesa tutti i giorni di tutta la stagione di riscaldamento, con l’eventuale abbassamento o spegnimento notturno imposto dai regolamenti locali.
PRIMA CASA = CALDAIA SEMPRE ACCESA

G1.5 Seconda casa

In una SECONDA CASA nessun inquilino abita costantemente la sua unità immobiliare durante tutta la stagione di riscaldamento.
La caldaia viene accesa solo con la presenza saltuaria di uno o più inquilini.
In assenza di inquilini abitanti, la caldaia viene spenta o mantenuta in antigelo a bassa temperatura, se necessario.
Il controllo della caldaia può essere manuale oppure automatico.
SECONDA CASA = CALDAIA SALTUARIAMENTE ACCESA

G.2 Periodi relativi alla ripartizione spese

E’ molto importante che le spese da dividere siano esattamente quelle corrispondenti al periodo relativo ai conteggi, come pure la quantità di combustibile .

G2.1 Solo riscaldamento senza ACS condominiale

Il periodo relativo alla ripartizione spese riscaldamento deve comprendere per intero la stagione relativa.
Possono essere fatte le ripartizioni di tipo preventivo per periodi parziali, ma quella che fa fede è la ripartizione che comprende l’intero periodo.

G2.2 Riscaldamento con ACS condominiale

Il periodo relativo alla ripartizione spese che comprende riscaldamento e ACS condominiale deve essere di 12 mesi, per utilizzare la procedura così come è descritta.
Tutti i dati relativi alla Certificazione Energetica sono relativi a 12 mesi.
La data di inizio del periodo dei 12 mesi può essere una qualunque, anche se è raccomandabile che sia un po’ prima dell’inizio del periodo di riscaldamento (tipicamente il Primo di Settembre).

G.3 PRIMA CASA : calcolo delle “QUOTE FISSE”

G3.1 PRIMA CASA : Solo riscaldamento

E’ un impianto di riscaldamento centralizzato senza la generazione dell’acqua calda sanitaria condominiale, che gli inquilini generano individualmente con un bollitore elettrico o altro.
La “QUOTA FISSA” percentuale per il riscaldamento è il rapporto percentuale fra:
Qinv,cli = consumo involontario di energia termica utile per la climatizzazione invernale e
Qcli = reale consumo totale di energia termica utile dell’edificio per la climatizzazione invernale
Qinv,cli = Qh,id,cli x Kinv = ETh x M2 x Kinv
Qcli = Gcli x PCI x η dove
Gcli = totale dei metri cubi (gas) o Kilogrammi (gasolio oppure olio combustibile)
consumati nella stagione e corrispondenti alla spesa in euro (€cli ).
PCI = potere calorifico inferiore del combustibile usato

G3.2 PRIMA CASA : Riscaldamento e ACS con contatori dei metri cubi individuali

ACS è condominale ed ogni inquilino è dotato di contatore individuale dei metri cubi di acqua calda consumati durante il periodo di pertinenza della ripartizione spese (12 mesi).
E’ necessario, prima di tutto, separare il consumo di combustibile totale (Gtot) in due parti :
- Gtot = totale combustibile usato per riscaldamento e ACS
- Gcli = combustibile usato per il riscaldamento.
- GACS = combustibile usato per l’acqua calda sanitaria.
Analogamente si può dividere la spesa totale del combustibile (€tot ) in due parti €cli ed €ACS
Le formule sono valide solo se il periodo relativo alla ripartizione spese è di 12 mesi, poiché i valori sono calcolati su periodo annuale.
Conosciuta la quantità di combustibile consumato per il solo riscaldamento si prosegue per calcolare la QUOTA FISSA percentuale relativa (QFcli%).
Si deve ora calcolare la QUOTA FISSA percentuale per ACS (QFACS%).
La QUOTA FISSA percentuale per l’acqua calda sanitaria è sempre il rapporto fra :
Qinv,ACS = energia termica involontaria erogata direttamente dalla rete di tubi per distribuire l’ACS
e
QACS = reale consumo di energia termica utile per l’edificio per ACS
Nel caso di ACS condominiale con contatori individuali si conosce il totale dei metri cubi netti di acqua calda sanitaria (M3ACS) consumati da tutti gli inquilini.
Si conosce così anche l’energia netta necessaria per scaldare questi metri cubi di acqua, con l’acqua fredda proveniente dall’acquedotto a 15°C e l’acqua riscaldata distribuita a 50°C.
Questa energia netta corrisponde alla parte volontaria di ACS (Qvol,ACS).
Esempio :
ETh = 153 EPh = 222 EPw= 57 M2 = 1.900 η = 0,97
Kinv = 0,25 Gtot = 25.200 m3 gas PCI = 9,45 KWh / m3
€tot = 23.940 euro M3ACS = 525 m3 di acqua calda sanitaria totale

G3.3 Riscaldamento e ACS senza contatori dei metri cubi individuali: PRIME CASE

La situazione è analoga a quella precedente, solo che non si conoscono i metri cubi totali di acqua calda sanitaria consumata dal condominio.
In questo caso è impossibile calcolare la QUOTA FISSA PERCENTUALE relativa all’ACS e perciò tutta la spesa di combustibile per l’acqua calda sanitaria va divisa sui millesimi.
Il tipo di millesimi per l’acqua calda sanitaria vanno decisi dal condominio e possono essere :
- Gli stessi millesimi di riscaldamento
- Millesimi di area individuale
- Millesimi legati al numero di abitanti del singolo appartamento
- Altri tipi
Nell’esempio precedente tutta la SPESA COMBUSTIBILE ACS, pari a 4.863 euro va divisa per i millesimi scelti per l’acqua calda sanitaria.
Le spese di riscaldamento vanno divise secondo quanto illustrato al paragrafo precedente.

G.4 SECONDA CASA : calcolo delle “QUOTE FISSE”

Per le SECONDE CASE non è possibile applicare la norma UNI 10200 così come è, per il calcolo delle “QUOTE FISSE”, ma sono necessarie formule diverse che completano la procedura illustrata nella norma.
La definizione di SECONDE CASE è stata data al paragrafo G.1.5 :
SECONDA CASA = CALDAIA SALTUARIAMENTE ACCESA.
E’ necessario però differenziare in maniera “numerica” quando un edificio è usato come PRIMA o SECONDA CASA.

G4.1 Definizione numerica di PRIMA e SECONDA CASA:

E’ necessario stabilire se un condominio è usato come PRIMA o SECONDA CASA in base a precisi dati numerici, che descrivano l’uso dell’edificio che gli inquilini hanno realmente fatto.
Per la definizione numerica è necessario introdurre un coefficiente che rappresenti l’uso reale dell’edificio, durante la stagione invernale, da parte degli inquilini.
USO del Riscaldamento
Il coefficiente è il rapporto fra :
Qcli = Gcli x PCI x η = Energia termica reale netta in KWh che la caldaia ha fornito all’impianto
Qinv,cli =ETH x M2 x Kinv = Energia termica involontaria che la rete avrebbe emesso in modo diretto, se la caldaia fosse rimasta sempre accesa durante tutta la stagione di riscaldamento.
Nella realtà, in una SECONDA CASA la caldaia viene accesa saltuariamente e perciò l’energia termica che la rete ha realmente emesso in modo diretto sarà molto più bassa di quella calcolata secondo il paragrafo 11.8.3.1. a pagina 20.
Il coefficiente USOcli potrà prendere valori legati a quanto è stato veramente consumato (Qcli), rispetto a quanto avrebbe teoricamente emesso direttamente la rete (Qinv,cli).
- USOcli < 1 : è il caso più comune per una SECONDA CASA.
L’Energia termica utile realmente consumata per il riscaldamento è inferiore all’energia che avrebbe erogato da sola la rete di distribuzione, secondo la norma UNI 11300 !!!
E’ un evidente assurdo energetico !!!
La norma UNI 11300, al paragrafo A.3 pagina 43, prevede che la temperatura media dell’acqua nelle tubazioni sia quella indicata al prospetto A.34 di pagina 45.
Questo è vero se l’impianto ha la caldaia sempre accesa tutti i giorni durante la stagione invernale e con una regolazione climatica ben tarata.
Questo può essere ritenuto abbastanza valido per le PRIME CASE.
Non è certamente valido per le SECONDE CASE dove la temperatura dell’acqua nelle tubazioni della rete di distribuzione è assolutamente imprevedibile, poiché dipende da come, quando e quanto la SECONDA CASA è abitata e conseguentemente da come, quando e quanto è stata condotta la CALDAIA.
In queste condizioni il coefficiente USOcli ha valori anche molto inferiori ad 1.
- USOcli = 1 : è sempre una SECONDA CASA, dove la caldaia è rimasta “un po’ più accesa”, ma comunque “non sempre accesa”.
- USOcli fra 1 e 1,2 : con un valore compreso fra 1 e 1,2 è certamente un edificio usato come SECONDA CASA, anche se abbastanza abitato.
- USOcli = 1,2 : questo valore si è dimostrato dall’esame di molti casi reali il limite fra una PRIMA e una SECONDA CASA.
- USOcli > 1,2 : con un valore superiore a 1,2 è certamente un edificio usato come PRIMA CASA.
- USOcli > 2 : con un valore superiore a 2 è certamente un edificio usato come PRIMA CASA, sempre abitata da molti condomini.
I valori di USOcli nelle PRIME CASE possono arrivare anche fino a 5.
Più alto è il valore di USOcli meno è “risparmiosa” la conduzione media condominiale dell’impianto di riscaldamento.
Il calcolo della QUOTA FISSA per il riscaldamento è esattamente quello descritto al paragrafo G3 per le PRIME CASE (USOcli ≥ 1,2).
Per le SECONDE CASE ((USOcli ≤ 1,2) è necessaria una nuova formula.

G4.2 SECONDA CASA : Solo riscaldamento

La formula che definisce la “QUOTA FISSA” percentuale per il riscaldamento (QFcli%) nelle SECONDE CASE è di tipo sperimentale.
E’ un’estensione della procedura per la “QUOTA FISSA” delle PRIME CASE (USOcli ≥ 1,2).
Il valore della QUOTA FISSA delle SECONDE CASE ha due punti sicuri.
- USOcli molto piccolo tendente a zero : la casa non è praticamente mai stata abitata.
La caldaia è stata accesa molto poco, e solo per antigelo.
La QUOTA FISSA è il 100%.
- USOcli = 1,2 : è il limite fra una PRIMA e una SECONDA CASA e perciò i valori calcolati con le due formule devono coincidere.
La fine della curva delle SECONDE CASE deve coincidere con l’inizio della curva delle PRIME CASE
- USOcli = con valori intermedi fra 0 e 1,2 : la curva sperimentalmente più corretta fra questi punti è la retta rappresentata da una formula.

G4.3 SECONDA CASA: Riscaldamento e ACS con contatori dei metri cubi individuali

ACS è condominale ed ogni inquilino è dotato di contatore individuale dei metri cubi di acqua calda consumati durante il periodo di pertinenza della ripartizione spese (12 mesi).
Come si è fatto per le PRIME CASE è necessario, anche per le SECONDE CASE, separare il consumo di combustibile totale (Gtot) in due parti :
- Gtot = totale combustibile usato per riscaldamento e ACS
- Gcli = combustibile usato per il riscaldamento.
- GACS = combustibile usato per l’acqua calda sanitaria.
Per separare questi due consumi nelle SECONDE CASE, non è possibile usare lo stesso metodo utilizzato nelle PRIME CASE, poichè tutti i dati necessari (EPH ed EPW, vedi paragrafo G3.2 ) presuppongono che la caldaia sia rimasta sempre accesa.
Nelle SECONDE CASE il funzionamento della caldaia è assolutamente imprevedibile.
E’ necessario conoscere attraverso un vero CONTATORE DI CALORE l’energia termica dedicata dalla caldaia alla generazione dell’acqua calda sanitaria.
Questo contatore di calore, nelle SECONDE CASE, con ACS condominiale è assolutamente indispensabile e va installato fra la caldaia e il bollitore o altro, che produce l’acqua calda sanitaria.
La quantità di combustibile che è servita per il riscaldamento è la quantità totale meno quella servita per l’acqua calda sanitaria
La spesa totale del combustibile va divisa in due parti : riscaldamento e ACS.
Si possono ora applicare, per il riscaldamento le procedure descritte ai paragrafi G.4.1 e G.4.2, poiché si conoscono i valori dei parametri necessari.
Si deve ora calcolare la “QUOTA FISSA” percentuale per l’acqua calda sanitaria (QFACS%), che segue la stessa procedura delle PRIME CASE, poiché si conoscono già tutti i parametri.

G4.4 SECONDA CASA: Riscaldamento e ACS senza contatori dei metri cubi individuali

La situazione è analoga a quella precedente, solo che non si conoscono i metri cubi totali di acqua calda sanitaria consumata dal condominio.
Anche in questo caso valgono le considerazioni fatte al paragrafo G3.3 per le PRIME CASE.
Nell’esempio precedente tutta la SPESA COMBUSTIBILE ACS, pari a 2.384 euro va divisa per i millesimi scelti per l’acqua calda sanitaria.

G4.5 Diagramma riassuntivo “QUOTA FISSA” riscaldamento per PRIME e SECONDE CASE





















Questo diagramma riassuntivo mostra come la QUOTA FISSA PERCENTUALE deve essere legata all’USO reale che gli inquilini hanno fatto, nel loro insieme, delle loro singole abitazioni.
Si genera così una RIPARTIZIONE SPESE DI RISCALDAMENTO “EQUA” :
- QUANTO PIU’ USANO i loro impianti individuali, tanto più la QUOTA FISSA % CALA
- QUANTO MENO USANO i loro impianti individuali, tanto più la QUOTA FISSA % CRESCE.

G.5 Calcolo analitico della “QUOTA FISSA” riscaldamento con le UNITA’ di RIPARTIZIONE (Ur) riportate in KWh.

Per PRIME e SECONDE CASE
Le UNITA’ di RIPARTIZIONE (Ur) rappresentano dei numeri che sono proporzionali al consumo di energia termica prelevato liberamente dal’inquilino.
Il COEFFICIENTE DI PROPORZIONALITA’ “K” deve essere uguale per tutti gli “strumenti” che misurano questo consumo, almeno per tutte le unità installate in un certo condominio.
Se il sistema è stato omologato, il costruttore conosce senz’altro il valore di “K”.
Conoscendo il valore di questo COEFFICIENTE DI PROPORZIONALITA’ “K” si può trasformare il valore totale della somma di tutte le unità di ripartizione individuali del condominio, in KWh.
Si può conoscere così il consumo volontario (Qvol,cli) espresso in KWh.
Qvol,cli = K x Ur,tot KWh
Qvol,cli = totale del calore volontario prelevato liberamente dagli inquilini
K = coefficiente di proporzionalità fra Unità di Ripartizione e KWh
Ur,tot = totale di tutte le unità di ripartizione totalizzate nella stagione da tutti i condomini, e dai locali comuni riscaldati se esistono.
Noto il valore di Qvol,cli si può conoscere il valore di Qinv,cli come differenza da Qcli.

G.6 Calcolo analitico della “QUOTA FISSA” riscaldamento con la misura del COEFFICIENTE DELLA FRAZIONE VOLONTARIA (Kvol)

Per PRIME e SECONDE CASE
Nel paragrafo 11.8.3.1 è stato definito il
COEFFICIENTE DEL CONSUMO INVOLONTARIO (Kinv).
Analogamente può essere definito il
COEFFICIENTE DELLA FRAZIONE VOLONTARIA (Kvol):
come rapporto fra la potenza termica media che gli inquilini hanno volontariamente utilizzato, attraverso i loro impianti individuali e la potenza media che la centrale termica ha messo a loro disposizione, depurata della potenza utilizzata direttamente dalla rete di distribuzione.
La potenza media stagionale che la caldaia mette a disposizione dell’impianto è direttamente legata alla TEMPERATURA media stagionale della rete di distribuzione.
In una PRIMA CASA, con la caldaia sempre accesa e con una corretta regolazione climatica,
la temperatura media è prevedibile (vedi norma UNI 11300 al prospetto A34 pagina 45).
In una SECONDA CASA la centrale termica viene pilotata con criteri completamente aleatori, poiché è legata alla presenza saltuaria degli inquilini e perciò la temperatura media stagionale avrà valori diversi da quelli della norma UNI 11300.
Il concetto di POTENZA MEDIA STAGIONALE (Pcli,med) mantiene comunque la sua validità sia nelle PRIME, sia nelle SECONDE CASE.
- Pcli,med = POTENZA MEDIA STAGIONALE, messa a disposizione della centrale termica.
- Pinv,med = Pcli,med x Kinv = potenza utilizzata dalla rete di distribuzione
- Pvol,med = Pcli,med x (1-Kinv) x Kvol = potenza media veramente utilizzata dagli inquilini durante la stagione di riscaldamento.
La potenza a disposizione degli inquilini è quella della centrale termica depurata da quanto la rete ha emesso per conto proprio.
Della potenza a disposizione, gli inquilini utilizzano una frazione pari a Kvol.
La “QUOTA FISSA” percentuale è il rapporto fra quanto la rete ha “sfruttato” direttamente, rispetto a quanto la rete e gli inquilini hanno “sfruttato” insieme.

Diagramma di QFcli%, con Kinv e Kvol





















Questo diagramma rappresenta la formula della QUOTA FISSA percentuale, in funzione
di Kvol (da 0 a 1,3) e con 3 valori di Kinv.
Il diagramma vale sia per le PRIME che per le SECONDE CASE.
Il diagramma è esteso fino a valori di Kvol maggiori di 1, fino a 1,3 :
può avvenire quando la potenza installata dei radiatori supera la potenza del fabbisogno ideale, la regolazione climatica è tarata troppo alta e contemporaneamente l’utente è “sprecone”.
In questo caso il suo impianto eroga energia termica superiore al fabbisogno ideale, con temperature ambiente elevate.
Con questa procedura la QUOTA FISSA percentuale non dipende dal sovradimensionamento eventuale dei corpi scaldanti, poiché per ottenere la stessa temperatura ambiente ci sarà bisogno della stessa energia termica consumata.
Se i radiatori sono sovradimensionati, verranno utilizzati meno per erogare la stessa energia necessaria.
Alcuni valori tipici :
- Kvol = 0 : è una SECONDA CASA mai abitata da nessuno.
- QFcli% = 100 : Tutta l’eventuale spesa del combustibile per mantenere l’edificio in antigelo va divisa per i millesimi di riscaldamento, poiché nessuno ha volontariamente consumato energia
- Kvol < 0,1 : è senz’altro una SECONDA CASA visto lo scarso utilizzo volontario che gli inquilini hanno fatto dei loro impianti individuali di riscaldamento.
- QFcli% è molto elevata (maggiore del 75%)
- Kvol intorno a 0,5 : è un valore tipico per una PRIMA CASA con inquilini “risparmiosi”
- QFcli% sta intorno al 40%
- Kvol fra 0,6 e 1 : sono valori di utilizzo elevati anche per una PRIMA CASA.
Gli inquilini sono “spreconi”
- QFcli% sta fra il 20% e il 40% circa, per i valori più tipici di Kinv.
- Kvol = 1 : vuol dire che è stato consumato volontariamente esattamente il fabbisogno ideale
- QFcli% prende un valore che è esattamente pari a Kinv.
- Kvol > 1 : vuol dire che gli inquilini hanno consumato più del fabbisogno ideale
- QFcli% prende valori inferiori a Kinv.

COMMENTO FUORI TESTO :

Le spese di riscaldamento di un condominio rappresentano la parte fondamentale delle spese condominiali e perciò toccano le tasche di decine di milioni di inquilini.
La ripartizione delle spese di riscaldamento deve essere CORRETTA ed EQUA.
Come si può vedere dalla norma UNI 10200 la “CORRETTEZZA” dipende dalla validità dei dati su cui si basa.
I dati sono :
Gcli = quantità di combustibile consumato per il riscaldamento.
La correttezza di questo dato è legata alla scrupolosità con la quale l’amministratore di condominio fa il suo lavoro.
€cli = anche questo dato dipende da come lavora l’amministratore.
Ur = questo dato è legato alla professionalità del fornitore dell’impianto di contabilizzazione.
Gli strumenti necessari per questa misura devono seguire le norme relative e il costruttore lo deve garantire.
Qh,id,cli = questo dato è legato alla CERTIFICAZIONE ENERGETICA che deve essere fatta in maniera estremamente professionale da tecnici esperti.
Una certificazione non professionale pregiudica in maniera molto seria la ripartizione spese che può essere così soggetta a contestazioni e generare liti soprattutto legali.
Questo vale anche per i dati EPH ed EPW .
Kinv = è un coefficiente tabellato dalla norma, e va scelto in maniera professionale
η = rendimento medio stagionale della caldaia.
Anche questo dato deve essere calcolato da professionisti capaci.
E’ inutile pretendere che la ripartizione spese sia corretta e non generi contestazioni, se tutti questi dati non sono il più possibile esatti e garantiti da un valido professionista.
Il responsabile della ripartizione spese deve essere anche responsabile di tutti i dati usati per farla e perciò non può che essere un professionista termotecnico valido.
Si può studiare se questa doppia responsabilità debba essere un requisito normativo.
Le CERTIFICAZIONI ENERGETICHE fatte solo per soddisfare un obbligo e perciò estremamente imprecise, non possono che generare ripartizioni spese scorrette






Nessun commento:

Posta un commento

Commenti, critiche e correzioni sono ben accette e incoraggiate, purché espresse in modo civile. Scrivi pure i tuoi dubbi, le tue domande o se hai richieste: il team dei nostri esperti ti risponderà il prima possibile.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...