La Corte di Cassazione con sentenza n. 25451/2016 ha individuato quelle ipotesi in cui i bonifici si considerano ingiustificati.
L’effettuazione di un bonifico prevede sempre che ogni singolo trasferimento di denaro dal conto corrente personale, anche in favore di familiari e parenti, venga motivato. Il fisco infatti sta ben attento a monitorare i bonifici e lemovimentazioni bancarie sospette, proprio perché dietro ad esse si potrebbe nascondere il sospetto che si tratti di operazioni volte all’elusione o all’evasione fiscale.
La Corte di Cassazione con la recente sentenza n.25451del 20.06.16 ha ritenuto legittimo il sequestro del conto corrente, e quindi il blocco di ogni operazione finanziaria, qualora manchi appunto una buona giustificazione allo spostamento di denaro. Fra i motivi che giustificano il blocco del c.c. e il sequestro delle somme accreditate rientrano quelle operazioni in cui infatti manca una valida causale di pagamento supportata da un’opportuna documentazione ( fiscale o con scrittura con ‘data certa’). Infatti l’indicazione di una causale di pagamento è un requisito obbligatorio non solo per l’esecuzione del trasferimento di denaro, ma anche per semplificare la tracciabilità del pagamento in caso appunto di un accertamento fiscale. Ma ciò a volte non basta perché la semplice tracciabilità del pagamento, non prova il titolo (cioè la ragione) per cui tali somme di denaro sono state erogate.
- Quali sono le forme di tutela per provare il titolo del trasferimento?
- Le motivazioni della Corte di Cassazione
in collaborazione con:
it.blastingnews.com
Nessun commento:
Posta un commento
Commenti, critiche e correzioni sono ben accette e incoraggiate, purché espresse in modo civile. Scrivi pure i tuoi dubbi, le tue domande o se hai richieste: il team dei nostri esperti ti risponderà il prima possibile.