Trump e il suo governo 'controverso'

Donald Trump, il futuro Presidente degli Stati Uniti d'America, ha da poco finito la sua squadra di governo. Su Trump se ne possono dire moltissime, nel bene o nel male, ma sicuramente è uno dei più chiaccherati Presidenti della storia americana. 

La sua campagna elettorale è stata nell'insegna di slogan pesanti, contro le minoranze, contro l'Isis, contro Obama, contro il Messico... E' partito come la barzelletta politica, come colui che sarebbe uscito per primo tra i candidati repubblicani alla Presidenza

Tra gli ultimi nomi c'è Rex Tillerson, "un grande diplomatico" ed "un fiero paladino" degli interessi americani che "cambierà il corso di anni di disastri e fallimenti della politica estera". 

Così Donald Trump ha difeso, durante un comizio la notte scorsa in Wisconsin, la scelta del 64enne Ceo dell'Exxon Mobil come segretario di Stato, criticata, anche da parte di alcuni esponenti Gop, per i legami troppo stretti di Tillerson con la Russia e per il rischio di conflitto di interessi.

Trump ha continuato difendendo i rapporti di Tillerson con la Russia e con Putin (senza mai citarlo direttamente): "ha rapporti di amicizia con molti dei leader del mondo con cui non andiamo d'accordo".

Trump ha lodato anche i successi di Tillerson come business man con una carriera che è "l'incarnazione del sogno americano". "Con il duro lavoro, la dedizione e l'abile capacità di negoziazione, Rex ha scalato la gerarchia fino a diventare Ceo della ExxonMobil, una delle più grandi e rispettate compagnie del mondo", ha detto riferendosi al fatto che Tillerson entrò, oltre 40 anni fa, nella compagnia da ingegnere.

La politica energetica di Obama è stata di usare le proprie fonti energetiche, soprattutto il gas naturale. Ora gli USA sono in gran parte indipendenti dal punto di vista energetico (anche se i costi sono leggermente saliti). A differenza di gran parte del mondo che è totalmente dipendente da altri paesi. I petrolieri americani hanno dovuto iniziare a lavorare con l'estero, con paesi come la Russia, vista che gli stati mediorientali e arabi non garantiscono più la sicurezza dell'investimento per l'estrazione delle materie prima come succedeva fino al periodo pre-primavera araba (che per tutti i colpi di stato, rivolte, guerre, isis, attentati... sarebbe meglio che fosse definito come l'autunno arabo).

Controversa anche la nomina come segretario al Tesoro di Steven Mnuchin, l'ex di Goldman Sachs che ha speculato sulla crisi economica. Il segretario al Commercio sarà il miliardario Wilbur Ross, considerato il «re della bancarotta» per la sua attività di acquisire aziende in in via di fallimento ma con grandi potenzialità sul fronte dei margini di profitto. 

Estremamente contestata è stata anche la scelta di Steve Bannon come capo stratega: ex Goldman Sachs e per quattro anni alla guida del sito di orientamento ultraconservatore Breitbart News, è associato alla destra radicale suprematista. 

Infine la schiera dei generali: 

- Michael Flynn come consigliere per la sicurezza nazionale, 

- James Mattis, detto «Mad Dog», cane pazzo, come segretario alla Difesa, 

- John Kelly alla sicurezza interna. 

Dell'amministrazione di Donald Trump fanno parte anche il senatore dell'Alabama Jeff Sessions, ministro della Giustizia, il deputato del Kansas Mike Pompeo, scelto come direttore della Cia, l'ex presidente del partito repubblicano Reince Preibus, futuro capo di gabinetto, la governatrice della South Carolina Nikki Haley, ambasciatrice americana all'Onu. E infine Cathy McMorris Rodgers, segretario all'Interno, Tom Price, segretario per la salute, Ben Carson, segretario all'edilizia, Elaine Chao, segretario ai trasporti e Linda McMahon, ministro per le piccole imprese.

Tra i nomi sopra scritti, non si trovano i soliti famosi a livello nazionali, ma imprenditori o politici, esperti e giovani intraprendenti. Si dovrà valutare dopo il 20 gennaio.