L’analisi del Centro Studi CNI basata sui dati del Sistema Informativo Excelsior.
Cresce consistentemente la domanda di laureati in ingegneria, soprattutto nel settore dell’informazione ed
in quello industriale. E’ quanto emerge dalle analisi del Centro Studi CNI, attraverso l’elaborazione degli
ultimi dati del Sistema Informativo Excelsior. Certo non mancano elementi contraddittori, a cominciare
dalla persistenza di un “meccanismo poco fluido” di incontro tra domanda (delle imprese) e offerta di figure
professionali nel campo dell’ingegneria. I dati confermano comunque un trend positivo che chiude la lunga
stagione di crisi degli anni scorsi e conferma come vasta parte del sistema produttivo si sia rimesso in
marcia, seguendo un sentiero di crescita nuovo, in particolare adottando l’approccio di Industria 4.0 ed
incorporando progressivamente crescenti livelli di digitalizzazione dei processi, ambito nel quale gli
ingegneri esprimono competenze specifiche e per i quali attualmente risultano particolarmente richiesti.
Sulla base dei dati medi trimestrali attualmente disponibili, la domanda di ingegneri si mantiene su livelli
soddisfacenti. Per il periodo luglio-settembre 2017 la domanda di personale con laurea in ingegneria si è
avvicinata, secondo le analisi del Centro Studi CNI, a 24.000 unità, così come la media per il periodo
agosto-settembre 2017 si è attestata a poco più di 25.000 unità. E’ verosimile pensare che la domanda di
ingegneri per tutto l’anno 2017 possa superare le buone performance dello scorso anno, in cui la richiesta
di figure con laurea in ingegneria si era attestata a 26.540 unità (la domanda annuale è data dalla media dei
dati trimestrali).
E’ interessante rilevare inoltre, come tra le professioni intellettuali e tecniche ad elevata specializzazione i
laureati in ingegneria rappresentino il secondo gruppo più richiesto dalle imprese, dopo i laureati in
materie ad indirizzo economico. Nel periodo agosto-ottobre 2017 le entrate previste nel mercato del
lavoro, secondo i dati Excelsior, riguardano 9.590 ingegneri elettronici e dell’informazione, 8.520 ingegneri
del settore industriale e 6.980 ingegneri di altri indirizzi di specializzazione.
E’ ipotizzabile che sul marcato
incremento della domanda dei primi due indirizzi, specie di quello dell’informazione, contribuisca in questo
momento il diffuso orientamento di molte imprese manifatturiere a procedere ad una maggiore
digitalizzazione dei processi anche grazie agli incentivi fiscali previsti dal Piano Industria 4.0.
Ma se la domanda di ingegneri si mantiene su livelli elevati, la crescita potenziale rischia di affievolirsi per
un persistente fenomeno di disallineamento tra domanda e offerta. Secondo le stime del Sistema
Informativo Excelsior, gli ingegneri sono attualmente tra le figure più difficili da reperire. Il tasso di
difficoltà di reperimento manifestato dalle imprese è infatti, secondo l’ultima rilevazione, del 65,1% per gli
ingegneri elettronici e dell’informazione (il 65% delle aziende che ricerca queste figure ha difficoltà a
reperirle), del 62,4% per gli ingegneri industriali e del 59% per gli ingegneri degli altri indirizzi di
specializzazione. Delle 875.570 assunzioni previste in totale (tutte le figure professionali stimate
complessivamente dall’ultima indagine Excelsior) per il periodo agosto-settembre 2017, il tasso medio di
difficoltà di reperimento è considerevolmente più basso, pari al 24,2%.
“E’ quasi paradossale – afferma Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri - che a
fronte di una richiesta crescente di ingegneri da parte delle imprese, cresca anche il livello di difficoltà di
reperimento delle nostre figure professionali, specie dopo un lungo periodo di crisi come quello
attraversato dal Paese.
Non possiamo sprecare l’occasione di una pur timida ripresa come quella che
stiamo registrando in questo momento. Per questo motivo anche il sistema degli Ordini territoriali ed il
Consiglio Nazionale sono chiamati ad attivarsi, con modi e strumenti diversi, al fine di garantire l’efficace e
rapida collocazione degli ingegneri lì dove vi è una specifica domanda. Questo è un impegno preciso che il
Consiglio Nazionale sta cercando di perseguire, anche con un’apposita piattaforma, WorkIng, che incrocia le
informazioni sul mercato del lavoro nel campo dell’ingegneria.”
“D’altra parte – prosegue Zambrano – i dati analizzati dal Centro Studi Cni indicano che la causa prevalente
di difficoltà di reperimento degli ingegneri, lamentata dalle imprese, è il numero ridotto di candidati
presenti alle selezioni.
Questo da un lato ci conforta, perché sono rari i casi in cui le imprese che effettuano
selezioni lamentano inadeguatezza delle competenze dei candidati, ma dall’altro conferma che il vero
problema è di informazione sulle opportunità di lavoro esistenti. Possiamo e dobbiamo lavorare per
migliorare questo aspetto, ma occorre lavorare anche perché le aziende, offrano sempre, anche ai più
giovani, compensi adeguati alle mansioni, spesso complesse, che vengono richieste. Casi di assunzioni
mascherate sotto forma di stage sottopagati sono fortunatamente rari, ma esistono. Più correttezza da
parte di tutti non può che portare vantaggi a tutti coloro che in questo momento sono impegnati a
“rimettere” in moto il Paese. C’è infine un’ultima riflessione da fare e riguarda l’opportunità di fare fronte
alla carenza numerica di ingegneri anche attraverso percorsi formativi relativamente nuovi, come quelli
delle lauree professionalizzanti. Su questo aspetto il CNI partecipa alla riflessione che il Governo sta
portando avanti e che auspichiamo trovi una chiara definizione entro la fine di questa legislatura per
l’importanza che riveste e perché non più procrastinabile”.
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