Arrivano i primi effetti concreti del provvedimento per cui si è fortemente battuto il CNI.
L’introduzione dell’equo compenso comincia a dare i suoi frutti. Nei giorni immediatamente
precedenti l’adozione del provvedimento da parte del Governo, dopo quello celebre del Comune
di Catanzaro, il Consiglio Nazionale Ingegneri aveva segnalato un nuovo caso di bando relativo ad
incarico professionale per l’importo di 1 euro.
Protagonista, stavolta, il Comune di Solarino (SR).
Ebbene in data 11 dicembre 2017 il Settore Urbanistica e Lavori Pubblici della suddetta
amministrazione ha revocato l’avviso pubblico relativo agli incarichi professionali per i lavori di
efficientamento energetico di due scuole statali per “sopravvenuta norma imperativa”.
Nella
determinazione si legge che è stato introdotto “l’obbligo per la pubblica amministrazione di
attenersi al principio dell’equo compenso nelle prestazioni professionali rese in esecuzione di
incarichi conferiti successivamente alla sua entrata in vigore” e che quindi la procedura attivata
dall’amministrazione “adesso risulta in contrasto con la nuova norma sull’equo compenso per cui i
relativi avvisi pubblici verranno ritirati in autotutela”.
“Finalmente le pubbliche amministrazioni – commenta Armando Zambrano, Presidente del CNI –
cominciano ad adeguarsi ai principi dell’equo compenso, che tutelano, al tempo stesso, la qualità e
la dignità del lavoro dei professionisti. L’entrata in vigore dell’equo compenso ha convinto il
Comune di Solarino a ritirare il suo scandaloso bando. Da una verifica fatta dai nostri organismi
ordinistici siciliani provinciali e regionali, abbiamo appreso che in assenza di questo
provvedimento il bando avrebbe fatto il suo corso, sulla scorta dell’assurda sentenza del Consiglio
di Stato relativa al Comune di Catanzaro. L’equo compenso ha messo fine a tutto questo. Ciò ad
ulteriore conferma di quanto importante sia stato per tutti i professionisti italiani vincere questa
battaglia”.
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