Visualizzazione post con etichetta armando. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta armando. Mostra tutti i post

martedì 26 dicembre 2017

Equo compenso: il comune di Solarino revoca il bando a 1 euro

Arrivano i primi effetti concreti del provvedimento per cui si è fortemente battuto il CNI. 



L’introduzione dell’equo compenso comincia a dare i suoi frutti. Nei giorni immediatamente precedenti l’adozione del provvedimento da parte del Governo, dopo quello celebre del Comune di Catanzaro, il Consiglio Nazionale Ingegneri aveva segnalato un nuovo caso di bando relativo ad incarico professionale per l’importo di 1 euro. 

Protagonista, stavolta, il Comune di Solarino (SR). Ebbene in data 11 dicembre 2017 il Settore Urbanistica e Lavori Pubblici della suddetta amministrazione ha revocato l’avviso pubblico relativo agli incarichi professionali per i lavori di efficientamento energetico di due scuole statali per “sopravvenuta norma imperativa”. 

Nella determinazione si legge che è stato introdotto “l’obbligo per la pubblica amministrazione di attenersi al principio dell’equo compenso nelle prestazioni professionali rese in esecuzione di incarichi conferiti successivamente alla sua entrata in vigore” e che quindi la procedura attivata dall’amministrazione “adesso risulta in contrasto con la nuova norma sull’equo compenso per cui i relativi avvisi pubblici verranno ritirati in autotutela”. 

Finalmente le pubbliche amministrazioni – commenta Armando Zambrano, Presidente del CNIcominciano ad adeguarsi ai principi dell’equo compenso, che tutelano, al tempo stesso, la qualità e la dignità del lavoro dei professionisti. L’entrata in vigore dell’equo compenso ha convinto il Comune di Solarino a ritirare il suo scandaloso bando. Da una verifica fatta dai nostri organismi ordinistici siciliani provinciali e regionali, abbiamo appreso che in assenza di questo provvedimento il bando avrebbe fatto il suo corso, sulla scorta dell’assurda sentenza del Consiglio di Stato relativa al Comune di Catanzaro. L’equo compenso ha messo fine a tutto questo. Ciò ad ulteriore conferma di quanto importante sia stato per tutti i professionisti italiani vincere questa battaglia”.
Continua a leggere...

lunedì 30 ottobre 2017

Sicurezza nei luoghi di lavoro: tra sinergia e condivisione


La tavola rotonda condotta da Maria Concetta Mattei (Tg2) ha chiuso i lavori della quinta Giornata della Sicurezza organizzata dal CNI. 


La quinta Giornata Nazionale della Sicurezza è proseguita nel pomeriggio con la tavola rotonda “La sicurezza nei luoghi di lavoro: sinergia e condivisione” moderata dalla giornalista del Tg2 Maria Concetta Mattei. Secondo Piercarlo Maggiolini (Politecnico di Milano) “nel mo determinati rischi è necessario offrire garanzie di qualità. Non si può lavorare in qualità fornendo la propria prestazione in modo gratuito, per questo la sentenza del Consiglio di Stato ci ha colto di sorpresa”. Un’affermazione in linea col concetto espresso nella presentazione del Presidente CNI Armando Zambrano. 

Nazzareno Iarrusso (FederArchitetti) ha sottolineato l’aspetto legato agli incidenti sul lavoro: “Esiste la copertura RC per i professionisti, ma resta il penale. I bisogna contribuire e collaborare per diffondere la cultura della sicurezza, facendo in modo che tutti i portatori d’interesse del settore possano elaborare strategie di collaborazione”. 

Per Bruno Giordano (Magistrato di Corte di Cassazione si attendono gli adeguamenti normativi. “Quando parliamo di prevenzione e sicurezza se vogliamo evitare i luoghi comuni e intraprendere la strada della concretezza dobbiamo capire che la sicurezza è distillato di bene collettivo. E’ un bene comune perché ha dei costi che sono sostenuti da tutto l’apparato statale”. Giuseppe Piegari (Ispettorato Nazionale del Lavoro) ha evidenziato la problematica dei falsi attestati. “In tema di sinergie sarebbe oppo collaborazione con gli organi di vigilanza. E’ necessario perché l’Ispettorato del lavoro ha a disposizione un numero piuttosto contenuto di ispettori: solo 280 sul territorio nazionale”.  La tavola rotonda condotta da Maria Concetta Mattei (Tg2) ha chiuso i lavori della quinta Giornata della Sicurezza organizzata dal CNI. Nazionale della Sicurezza è proseguita nel pomeriggio con la tavola rotonda “La sicurezza nei luoghi di lavoro: sinergia e condivisione” moderata dalla giornalista del Tg2 Maria Secondo Piercarlo Maggiolini (Politecnico di Milano) “nel momento in cui ci si avvicina a determinati rischi è necessario offrire garanzie di qualità. Non si può lavorare in qualità fornendo la propria prestazione in modo gratuito, per questo la sentenza del Consiglio di Stato ci ha colto di one in linea col concetto espresso nella presentazione del Presidente CNI Armando Zambrano. Nazzareno Iarrusso (FederArchitetti) ha sottolineato l’aspetto legato agli incidenti sul lavoro: “Esiste la copertura RC per i professionisti, ma resta il penale. I bisogna contribuire e collaborare per diffondere la cultura della sicurezza, facendo in modo che tutti i portatori d’interesse del settore possano elaborare strategie di collaborazione”. 

Per Bruno Giordano (Magistrato di Corte di Cassazione) bisogna applicare il testo unico ma ancora si attendono gli adeguamenti normativi. “Quando parliamo di prevenzione e sicurezza se vogliamo evitare i luoghi comuni e intraprendere la strada della concretezza dobbiamo capire distillato di bene collettivo. E’ un bene comune perché ha dei costi che sono sostenuti da tutto l’apparato statale”. Giuseppe Piegari (Ispettorato Nazionale del Lavoro) ha evidenziato la problematica dei falsi attestati. “In tema di sinergie sarebbe oppo collaborazione con gli organi di vigilanza. E’ necessario perché l’Ispettorato del lavoro ha a disposizione un numero piuttosto contenuto di ispettori: solo 280 sul territorio nazionale”. La tavola rotonda condotta da Maria Concetta Mattei (Tg2) ha chiuso i lavori della quinta Giornata Nazionale della Sicurezza è proseguita nel pomeriggio con la tavola rotonda “La sicurezza nei luoghi di lavoro: sinergia e condivisione” moderata dalla giornalista del Tg2 Maria mento in cui ci si avvicina a determinati rischi è necessario offrire garanzie di qualità. Non si può lavorare in qualità fornendo la propria prestazione in modo gratuito, per questo la sentenza del Consiglio di Stato ci ha colto di one in linea col concetto espresso nella presentazione del Presidente CNI Armando Zambrano. 

Nazzareno Iarrusso (FederArchitetti) ha sottolineato l’aspetto legato agli incidenti sul lavoro: “Esiste la copertura RC per i professionisti, ma resta il penale. In questo senso bisogna contribuire e collaborare per diffondere la cultura della sicurezza, facendo in modo che tutti i portatori d’interesse del settore possano elaborare strategie di collaborazione”. ) bisogna applicare il testo unico ma ancora si attendono gli adeguamenti normativi. “Quando parliamo di prevenzione e sicurezza – ha detto - se vogliamo evitare i luoghi comuni e intraprendere la strada della concretezza dobbiamo capire distillato di bene collettivo. E’ un bene comune perché ha dei costi che sono sostenuti da tutto l’apparato statale”. Giuseppe Piegari (Ispettorato Nazionale del Lavoro) ha evidenziato la problematica dei falsi attestati. “In tema di sinergie sarebbe opportuno una collaborazione con gli organi di vigilanza. E’ necessario perché l’Ispettorato del lavoro ha a disposizione un numero piuttosto contenuto di ispettori: solo 280 sul territorio nazionale”. 

Per Ester Rotoli (Inail) è necessario verificare l’efficacia dell’azione legislativa: “noi legiferiamo e non valutiamo gli effetti della legislazione, salvo poi applicare dei correttivi”. Stefano Bergagnin (CNI) ha lamentato il fatto che gli ingegneri vengano coinvolti con notevole ritardo nello sviluppo dei piani della sicurezza. “Nel Regno Unito – ha detto - i costi per la sicurezza vengono calcolati con largo anticipo perché la sicurezza va progettata, questo è l’investimento corretto. Non pensarci nel momento giusto significa dover sostenere dei costi molto più elevati in un secondo momento”. 

Fabio Potrandolfi (Confindustria) ha sostenuto la necessità di una formazione fatta assieme da scuola e impresa: “La sinergia scuola lavoro deve essere sempre presente. Per questo motivo Confindustria ha chiesto che la scuola inserisca insegnamenti di salute e sicurezza, un momento determinante per la forma mentis della persona. La propensione al rischio è della persona”. Michele Tritto (Ance) ha sottolineato che “la normativa italiana è tra le più complete ma la norma viene letta spesso come un appesantimento burocratico. Stiamo combattendo una battaglia per la semplificazione amministrativa. Si parla molto di digitalizzazione e noi vorremmo che questa fosse estesa così da rendere più fruibile la normativa per accelerare le pratiche”. 

Cinzia Frascheri (Cisl) è tornata sul tema del testo unico: “Se vogliamo definirlo testo unico dobbiamo rivederlo in maniera sistemica”. Tolomeo Litterio (Corpo Nazionale Vigili del Fuoco), infine, ha rappresentato l’esperienza del suo corpo caratterizzato da una “doppia attività: prevenzione ed intervento in emergenza. Noi facciamo dei controlli e tendiamo ad espletare attività di prevenzione sul territorio”.

 Roma 20 ottobre 2017
Continua a leggere...

martedì 17 ottobre 2017

INGEGNERIA: avanzano le donne

Aperti i lavori della quarta edizione di “Ingenio al femminile”, l’evento ideato dal Consiglio Nazionale Ingegneri.

 In costante crescita il peso della componente femminile nell’ingegneria. “Le donne ingegnere rappresentano un segnale di carattere innovativo, grazie soprattutto al lavoro e all’intelligenza di personalità dal carattere straordinario”. 

Queste le parole con le quali Armando Zambrano, Presidente del CNI, ha aperto i lavori di “Ingenio al femminile”, l’evento organizzato dal Consiglio Nazionale Ingegneri e giunto alla quarta edizione. “Uomini e donne ingegnere devono lavorare assieme. Quello che conta sono le capacità della persona, non il genere. 

Per questo una delle nostre battaglie principali è quella di favorire la presenza delle donne nei consigli di amministrazione”. Così Ania Lopez, Consigliere CNI, che di questa iniziativa è l’ideatrice e curatrice. I dati resi noti dal Centro Studi CNI testimoniano la crescita notevole delle donne nell’ingegneria italiana. Nell’anno 2015 le donne rappresentano il 30% del totale dei laureati in ingegneria, quasi il doppio rispetto al dato dell’anno 2000 (16%). 

In questo modo l’Italia si pone tra i primi paesi in Europa. Nel Regno Unito, ad esempio, le donne laureate in ingegneria nel 2014 raggiungevano il 22% del totale, in Germania appena il 19%. Inoltre, se si analizzano i dati relativi all’occupazione, a cinque anni dal conseguimento del titolo, risulta occupato l’89,9% dei laureati e l’83,2% delle laureate. 

Nonostante l’inserimento occupazionale della componente femminile in campo ingegneristico sia inferiore rispetto a quella maschile, il dato riportato risulta particolarmente elevato se si considera che la media generale di occupazione femminile è pari al 74,5%.
Continua a leggere...
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...