mercoledì 9 dicembre 2015

Bolletta meno cara, bonus fiscali: il bello della riqualificazione





Un vademecum di ENEA e Ministero per risparmiare in bolletta, abbinato alla 
conferma dei bonus fiscali anche nel 2016, ribadiscono il rilancio del mercato 
della riqualificazione del costruito



Dopo il via della stagione di riscaldamento, da ENEA e MISE arrivano le dieci regole per aiutare i consumatori a scaldare al meglio le proprie abitazioni, evitando sprechi e brutte sorprese nella bolletta (o sanzioni per non aver effettuato le revisioni di legge), arriva un vademecum con le 10 regole-base per un riscaldamento efficiente e più ‘conveniente’:

  • Regola N. 1 - Fare la manutenzione degli impianti. È sicuramente una regola fondamentale, sia per motivi di sicurezza sia per evitare sanzioni: un impianto ben regolato e ben manutenuto consuma e inquina meno. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa non inferiore a 500 euro, in base a quanto stabilisce il D.P.R. 74/2013.
  • Regola N. 2 - Controllare la temperatura ambiente. Scaldare troppo la casa fa male al portafoglio: la normativa consente una temperatura di 20°C (±2°C) e già 19° sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Attenzione, inoltre, perché ogni grado abbassato si traduce in un risparmio tra il 5 e il 10% sui consumi di combustibile.
  • Regola N. 3 - Attenti alle ore di accensione. Il tempo massimo di accensione giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. Per i Comuni in fascia “E” il massimo sono 14 ore.
  • Regola N. 4 - Usare i cronotermostati. Un aiuto al risparmio arriva dai dispositivi elettronici che consentono di regolare temperatura e tempo di accensione in modo da mantenere l’impianto in funzione solo quando si è in casa.
  • Regola N. 5 - Applicare valvole termostatiche. Queste apparecchiature aprono o chiudono la circolazione dell’acqua calda nel radiatore e consentono di mantenere costante la temperatura impostata, aiutando a concentrare il calore negli ambienti più frequentati e a evitare sprechi. Non solo è conveniente (e obbligatorio) nei condomini, ma lo è ancor di più negli impianti autonomi dove la gestione virtuosa delle temperature ha un effetto diretto sulla riduzione della bolletta, con risparmi fino al 15-20%.
  • Regola N. 6 - Installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È un ‘trucco’ semplice, ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore verso l’esterno.
  • Regola N. 7 - Schermare le finestre la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
  • Regola N. 8 - Fare il check up alla propria casa. L’isolamento termico su pareti e finestre dell’edificio è un aspetto da non trascurare: se la costruzione è stata fatta prima del 2008, probabilmente non rispetta le attuali normative sul contenimento dei consumi energetici e conviene valutare un intervento per isolare le pareti e sostituire le finestre. Con nuovi modelli che disperdono meno calore, il beneficio può essere doppio: si riducono i consumi di energia fino al 20% e si può usufruire dei cosiddetti ecobonus, la detrazione fiscale del 65%. 
  • Regola N. 9 - Impianti di riscaldamento innovativi. Se l’impianto ha più di 15 anni, previa una verifica del rendimento del generatore, conviene valutarne la sostituzione ad esempio con le nuove caldaie a biomasse, le pompe di calore, o con impianti integrati dove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico e/o da una pompa di calore alimentata da un impianto fotovoltaico. Per questi interventi si può usufruire degli ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici.
  • Regola N. 10 - Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni: mettere tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria disperde calore ed è fonte di sprechi. Inoltre, attenzione a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, evitando inutili dispersioni di calore.
L’ENEA, in collaborazione con il MiSE e il CTI - Comitato Termotecnico Italiano, ha predisposto anche le Linee guida per facilitare l’applicazione della normativa sui controlli per l’efficienza energetica (D.P.R. 74/2013), che costituiscono un riferimento per le regioni o per le autorità competenti. L’Agenzia, inoltre, supporta il MiSE nell’informazione ai cittadini, agli operatori del settore e alla Pubblica Amministrazione e, per conto delle Amministrazioni Locali, cura la formazione e il rilascio dell’attestato di idoneità tecnica ai professionisti abilitati ai controlli (ad oggi più di 1600) che operano su tutto il territorio nazionale. Il vademecum per risparmiare è disponibile sui siti:
www.mise.gov.it
www.agenziaefficienzaenergetica.it
www.enea.it

Addio caldaia tradizionale

Dal 26 settembre 2015 sono entrati in vigore gli obblighi emanati dall’Ue per i produttori di caldaie con potenza inferiore o uguale a 400kW, a partire dal divieto di fabbricare apparecchi non a condensazione. Le norme recepiscono due direttive europee: l’Energy Related Products (detta “EcoDesign” 2009/125/Ce) ed Energy labeling directive (regolamento sull’etichettatura energetica,2010/30/Ue). La prima fissa requisiti più stringenti per l’efficienza energetica e un tetto massimo alle emissioni di CO2, la seconda impone l’obbligo di etichettare i prodotti per riscaldamento e ACS (di potenza nominale fino a 70kW) secondo una scala energetica decrescente che va da A++++ a G (riscaldamento) e da A a G (ACS). Ovviamente, l’obbligo per le caldaie riguarda esclusivamente i produttori e non comporta il ritiro dal mercato delle caldaie di tipo tradizionale. Non esiste l’obbligo esplicito di montare esclusivamente caldaie a condensazione, ma di non immetterle più sul mercato. Potranno essere ancora installate caldaie non a condensazione purché la data di fabbricazione risulti antecedente al 26 settembre 2015, considerando però che andranno esaurendosi anche i pezzi di ricambio per la manutenzione. Continuerà a essere prodotto solo un tipo particolare di caldaia non a condensazione che viene tecnicamente chiamata “a camera aperta” da installare quando non sia possibile andare a sostituire una vecchia caldaia con una caldaia a condensazione per problemi legati alla canna fumaria collettiva di alcuni edifici multifamiliari.

Bonus fiscali confermati per il 2016

Il 15 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016): prorogati fino al 31 dicembre 2016 la detrazione fiscale del 65% per le riqualificazioni energetiche degli edifici (ecobonus) e la detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni edilizie, mantenendo sempre le stesse regole – per la detrazione 50%, ripartizione in 10 rate annuali e tetto massimo di 96 mila euro.
La detrazione 50% viene confermata per un altro anno anche per l’acquisto dei mobili e di grandi elettrodomestici in classe A+ (A per i forni), per un importo massimo di 10.000 euro e in 10 rate annuali. Previste inoltre speciali detrazioni per l’acquisto di mobili ad arredo da parte delle giovani coppie (vale a dire nuclei familiari costituiti sia da coniugi che da conviventi, da almeno 3 anni, in cui almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni) che acquistano un’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale. Si tratta di una detrazione ai fini IRPEF pari al 50%per le spese sostenute nel 2016, fino un massimo di 8.000 euro. Il beneficio in questione non è cumulabile con quello concernente le detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili. La proroga della detrazione 65% riguarda anche le schermature solari, gli interventi antisismici e di bonifica dell’amianto. Tra gli interventi agevolati gli impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, nel limite di 30.000 euro.

La detrazione spetta soltanto in presenza delle seguenti condizioni:

  • i soggetti IRPEF acquirenti devono aver sostenuto spese, esclusivamente con bonifico, nel periodointeressato dal bonus per gli interventi di ristrutturazione detraibili dall’IRPEF al 50% o al 40% (manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione, ecc.);
  • gli interventi devono essere iniziati prima del pagamento effettuato per i mobili e i grandi elettrodomestici. Non è invece necessario che le spese di ristrutturazione siano anche pagate prima di quelle per i mobili e gli elettrodomestici dell’abitazione;
  • i pagamenti dei mobili/elettrodomestici devono essere effettuati con bonifico, carta di credito o di debito (es. bancomat) e vanno conservati i relativi documenti (fatture, scontrini con codice fiscale dell’acquirente e indicazione dei beni acquistati. Non rilevano i pagamenti con assegno o in contanti).
La legge di stabilità 2016 prevede anche l’estensione dell’ecobonus 65% all’edilizia residenziale pubblica (ERP). Certo il fatto è sicuramente positivo, ma non si capisce come mai il Governo non adotti misure di stabilizzazione di questo tipo di incentivi almeno fino al 2020, grazie a una programmazione strutturale che farebbe sicuramente meglio all’economia.

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