mercoledì 9 dicembre 2015

L’alta formazione per gli amministratori di condominio; chi può svolgere l'attività di AMMINISTRATORE?



È sul nascere la proposta per un percorso di alta 
formazione dedicato al settore degli amministratori 
di condominio e, più in generale, al 
comparto delle professioni non ordinistiche. Sarà 
nella forma del contratto a progetto o dell’apprendistato?



Diritto tributario e condominiale, contabilità e fiscalità, diritto del lavoro. Quella dell’amministratore di condominio è una professione multidisciplinare che richiede una serie di conoscenze specifiche e approfondite. Sta nascendo a tal proposito di un nuovo percorso lavorativo, al tempo stesso altamente formativo, dedicato a chi volesse intraprendere questo tipo di attività. Si tratterebbe di una sorta di “pratica professionale”, della durata di tre anni, da svolgersi all’interno di uno studio di amministrazione immobiliare che - sulla falsariga dei praticantati delle professioni ordinistiche, contemperi la formazione teoricoprofessionale al lavoro. Tale proposta potrebbe essere inserita all’interno del contratto collettivo di settore e diventarne così parte integrante. La figura professionale dell’amministratore di condominio non ha un proprio albo e nessuno aveva mai pensato ad un percorso di alta formazione dedicato. Ma proprio la necessità di avere amministratori con una preparazione meticolosa e un ampio ventaglio di competenze giuridiche, tecniche ed economiche, ha risvegliato un argomento di grande attualità: quello della formazione di questa figura.

La legge 220/2012 ha introdotto all’interno dei requisiti richiesti per svolgere tale attività sia una percorso di formazione che un obbligo di aggiornamento periodico previsto dal Codice Civile all’art. 71 bis delle disposizioni di attuazione. Il nuovo progetto di specializzazione potrebbe prevedere due diverse tipologie di percorso di alta formazione, a seconda dell’età e del titolo di studio del candidato: ai laureandi o laureati che non abbiano ancora compiuto i 30 anni, potrebbe essere dedicato l’“apprendistato di alta formazione e ricerca”; mentre, senza limiti d’età, potrebbe essere possibile accedere al programma attraverso la forma del “contratto a progetto”. In particolare, per quanto riguarda l’“apprendistato”, dovrebbe essere previsto, così come indicato dalla legge (art. 1 D. Lgs. N. 167/2011), una formazione duplice: quella di base e trasversale disciplinata dalle norme regionali e la formazione tecnico professionale e specialistica disciplinata dal CCNL.

Cosa dice la legge - Il Codice Civile, articolo 71 bis recita:

«possono svolgere l’incarico di amministratore di condominio coloro che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado». 

Proprio in ottemperanza a tale articolo, è stato ipotizzato di rivolgere il nuovo percorso di alta formazione a candidati in possesso di una qualifica che va dal diploma di scuola superiore in su. Oltre al vincolo del diploma, il Codice Civile, prevede l’obbligo di un corso di formazione per chi vuole diventare amministratore di condominio. A tale obbligo (ribadito nel Decreto Ministeriale 13 agosto 2014, n. 140) la nuova proposta di formazione risponde prevedendo, all’interno delle ore contrattuali, la frequentazione di uno dei corsi obbligatori di 72 ore, già oggi in vigore. Tale corso fornirà conoscenze riguardanti, per esempio, la normativa urbanistica, le problematiche in tema di spazi comuni, le regole di ripartizione dei costi in base alle tabelle millesimali, la contabilità, la sicurezza degli edifici. Il luogo di svolgimento del corso, dovrà essere una delle sedi abilitate, presenti in tutta Italia. Oppure si potrà prevedere la possibilità di seguire le lezioni in via telematica, per una maggiore praticità e per agevolare la fruizione da parte del lavoratore. Cosa prevede l’alta formazione – Il plus del nuovo percorso di alta formazione dovrebbe essere quello di alternare l’attività prettamente lavorativa all’attività in aula, cosicché il fruitore possa avere la possibilità di acquisire in contemporanea la formazione teorica necessaria per il proprio lavoro e gli strumenti pratici per l’applicazione della stessa.

Proprio partendo da questo presupposto, si potrebbe ipotizzare la collaborazione con alcuni atenei italiani – afferenti agli studi economici, tecnici e giuridici - per l’istituzione di lezioni specifiche rivolte ai fruitori del percorso, che approfondiscano la materia dell’amministrazione del condominio. Per fare un esempio, l’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma già da cinque anni ha attivato all’interno del corso di laurea triennale in Scienze economiche e giuridiche un percorso di perfezionamento universitario in “Amministrazione del condominio”. Proprio questa università potrebbe essere tra le candidate per contribuire al progetto. Soprattutto nel caso della formula “dell’apprendistato di alta formazione e ricerca”, il legame con alcuni atenei sarebbe ancor più necessario, dato che tale tipo di contratto di lavoro si caratterizza proprio per l’alternanza di momenti lavorativi, nella sede del datore di lavoro, e momenti di formazione, all’università.
Insieme alla formazione teorica, altro fiore all’occhiello del nuovo percorso di alta formazione dovrebbe essere l’affiancamento del lavoratore nello svolgimento della rituale attività, a favore di un più rapido e approfondito apprendimento delle tecniche per destreggiarsi in questo ambito, non sempre semplice da gestire.

Le due formule (“progetto” e “apprendistato di alta formazione”) potrebbero prevedere di essere svolte anche in modalità part-time, a patto che non vengano decurtate le ore di formazione previste. Non è escluso nel percorso, l’inserimento di un iniziale periodo di prova, purché stabilito in forma scritta da entrambe le parti (datore e lavoratore) al momento della firma del contratto. L’accordo dovrà anche individuare, abbastanza approfonditamente, il piano formativo previsto. L’obiettivo è che, al termine, il lavoratore possa conseguire la preparazione adeguata per poter affrontare l’esame che gli permetterà di svolgere in autonomia la professione.


Fonte: Amministrare Immobili
di Vincenzo Di Domenico
Segretario SACI

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