Mi è capitato di ricevere, di prima mattina, la chiamata di una condomina che disperata non aveva chiuso occhi durante la motte. Si tratta di una condomina abitante nel quartiere xxxxx.
Al che, istintivamente vien da pensare ai classici schiamazzi ed alla animata confusione notturna degli studenti universitari.
Sono già mentalmente pronta con la risposta da dare, misurata e calibrata, anche se di prima mattina è presto per avere le idee ben chiare: "...ma signora mi spiace non poter esserle utile, io avviserò certamente i proprietari, ma deve assolutamente chiamare le Forze dell'Ordine..." e così via con la tematica immissioni moleste e bla bla bla...
Invece piombo nel racconto di un insolito episodio e, a dir la verità, e la prima volta che mi capita!
Ascolto bene la signora la quale con voce fioca e stanca mi racconta pian pianino di non aver chiuso occhi poichè il vicino di casa ha pensato bene di portare fuori brandina e materasso e di mettersi comodamente a dormire sul pianerottolo condominiale.
Rispondo immediatamente: "E' assurdo... e le domando: Ma Cosa non l'ha fatta dormire....?"
Continuo ad ascoltare ed apprendo con stupore che la causa della notte insonne della signora è stata il forte ed incessante russare del condomino in questione!
Immaginate con mura spesse e corridoi lunghi con affaccio su anditi esterni cortilizi, tipici dei palazzi di xxxxxx, che bel fresco, ma anche quale frastuono, confusione e rimbombo ha potuto provocare quel russare forte e costante!
Cari amici, non sapevo cosa risponderle, l'istinto mi portava solo a voler ridere a crepapelle!
La signora mi ha supplicato di trovare una soluzione al problema.
E non ho potuto certamente rispondere quel che avrei pensato di rispondere in prima battuta poichè, vero è che il problema del russare potrebbe rappresentare un'immissione di rumore molesta, ma in questo caso specifico siamo in piena tematica giuridica di natura condominiale.
Qui trattiamo la materia dell'occupazione, seppur insolita, di uno spazio comune condominiale che limita il diritto degli altri condomini. Infatti il condomino in questione, con il suo atteggiamento, non rispetta la civile convivenza, crea intralcio al passaggio degli altri condomini e provoca una indiscutibile condizione di disagio verso coloro che, passando in quello spazio comune, potrebbero spaventarsi e pensare di trovarsi di fronte un malintenzionato o un senza tetto che ha abusivamente occupato uno spazio privato.
In ordine all'aspetto psicologico, vero e che nella mia qualità di amministratore dello stabile abbia dovuto subire un risveglio non proprio piacevole, ma ho dovuto necessariamente accogliere il disagio della signora e quindi difendere gli interessi suoi e dei condomini tutti nelle tematiche di rispetto delle parti comuni, di incolumità e di civile convivenza.
E così ho dovuto rappresentare questo loro disagio mediante una comunicazione al signore "accaldato" che ha scambiato il pianerottolo per la sua camera da letto.
P.S.: Pongo una nota simpatica sul tema del pari diritto e faccio scherzosamente rilevare che il pari diritto sta anche nel fatto di poter liberamente russare e di poter utilizzare lo spazio comune ciascuno con la propria brandina!
un amministratrice
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