mercoledì 8 luglio 2015

Buco da 60 mila euro, 25 famiglie nei guai


L’amministratore di una palazzina in via Malborghetto a Udine non avrebbe pagato le utenze dal 2012 pur incassando le rate

Udine

Per anni l’amministratore di un condominio in via Malborghetto ha incassato la rata dai 25 inquilini del palazzo a saldo delle spese condominiali. Eppure, molti di quei conti non sono mai stati saldati. Le famiglie residenti lo hanno appreso nel peggiore dei modi: attraverso una diffida di pagamento inviata dall’Amga che lamenta insoluti per 43 mila euro, stando a una prima, sommaria, ricognizione.

E non è tutto, perché l’amministratore in questione avrebbe “dimenticato” anche di pagare il giardiniere, che vanta un credito di 1.287 euro, senza contare le fatture relative e lavori di pulizia, manutenzione, collaudo ascensore, manutenzione sala termica e lavori idraulici per un valore approssimativo che sfiora gli 8 mila euro, elettricità e altre utenze, per un importo ancora non ben quantificato.

Nemmeno la compagnia assicuratrice era stata saldata, poichè il premio di 3.260,55 euro della polizza intestata al fabbricato, in scadenza il primo gennaio scorso, non è stato pagato e quattro condomini hanno deciso di anticipare i soldi per garantire copertura assicurativa al condominio che era di fatto rimasto scoperto per qualsiasi evento.

È partita così l’azione di 25 famiglie che, una dopo l’altra, nei giorni scorsi, hanno cominciato a presentare denuncia querela alla stazione dei carabinieri di Udine Est. Ad assisterli è Federconsumatori, cui si sono rivolti.

«I primi a presentarsi allo sportello di Federconsumatori, un paio di settimane fa – riferisce la vicepresidente Barbara Puschiasis - sono stati alcuni degli inquilini che il 17 marzo scorso avevano ricevuto una diffida dall’Amga. Nel documento l’Azienda Multiservizi Spa comunicava come, nonostante i numerosi solleciti di pagamento inviati all’amministratore, risultavano alcune fatture insolute».

È bastata una verifica all’Amga per constatare che i sospetti erano fondati. La lista dei creditori ha fatto presto ad allungarsi, a partire dal giardiniere che è venuto a battere cassa reclamando compensi non pagati.

Allora sono partite le verifiche sul conto corrente intestato al condominio e l’esame degli estratti conto dai quali sono emersi assegni non giustificati oltre che ingenti prelievi di somme di denaro.

E quando sono andati a verificare l’esito degli ultimi pagamenti su disposizione delle Rid delle utenze, elettricità gas e acqua, si sono accorti che nessuno di questi era andato a buon fine, visto che sul conto non risultavano mai esserci sufficienti fondi.

«Non abbiamo ancora il quadro completo della situazione – mette le mani avanti l’avvocato Puschiasis – i condomini stanno raccogliendo la documentazione, ma stando ai dati che hanno in mano sembra che le condotte ascrivibili al geometra-amministratore di condominio siano state tenute come minimo a decorrere dal 2012».

Restano ancora senza apparente spiegazione i prelievi in contanti e con assegni, come pure il misterioso ammanco di 4.883 euro dal conto del fondo di riserva.
Un mese fa i consiglieri mettevano al corrente tutti i condomini della gravissima situazione gestionale consigliando a titolo cautelativo di non versare la rata condominiale finchè la situazione dell’amministratore in questione non fosse stata finalmente chiarita. Nel frattempo, la maggioranza dei condomini ha revocato l’operatività del professionista sul conto del condominio diffidando inoltre l’amministratore alla consegna di tutti i documenti contabili.

«Raccomandiamo agli inquilini - è l’appello della Puschiasis – di interessarsi delle questioni condominiali e chiedere la delega per l’accesso al conto corrente e agli estratti conto, invitiamo chiunque si trovasse nella stessa situazione a contattarci anche perché lo stesso professionista si è occupato della gestione di una ventina di altri condomini».


Fonte: Messaggero Veneto


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