Il prestito vitalizio ipotecario è rivolto a chi ha più di 60 anni ed è già proprietario di un immobile.
L’interessato si rivolge ad una banca e chiede un prestito pari ad una percentuale del valore dell’immobile da acquistare e la banca gli eroga la liquidità pari ad una parte del relativo valore di mercato a fronte dell’scrizione di un’ipoteca sull’immobile.
Al momento della stipula dell’accordo viene concordato un piano di rimborso graduale e sulla quota di interessi e di spese da restituire non viene applicata la capitalizzazione annuale degli interessi.
Alla morte del proprietario gli eredi possono scegliere, entro dodici mesi, se rimborsare il prestito alla banca in una o più rate, estinguere l’ipoteca e tenersi l’immobile oppure venderlo direttamente o abbandonare l’immobile alla banca che potrà decidere di venderlo per estinguere con il ricavato il credito accumulato.
Alla morte del finanziatore gli eredi entro dodici mesi potranno decidere se restituire il prestito e rimanere nella proprietà dell’immobile riscattandolo oppure, sempre entro dodici mesi dal conferimento, decidere di vendere l’immobile in accordo con la banca e rimborsare a quest’ultima con il ricavato il prestito ricevuto dal beneficiario deceduto. Le eventuali somme rimanenti dopo l’estinzione del credito resteranno ovviamente al soggetto finanziato o ai suoi eredi. A tutela del cliente, inoltre, l’importo del debito residuo non può superare il ricavato della vendita dell’immobile, al netto delle spese sostenute mentre a tutela del terzo acquirente sono considerate inefficaci le eventuali cause pendenti opponibili alla vendita.
Qualora entro dodici mesi non venisse presa una delle suddette decisioni la banca potrà decidere di vendere l’immobile al valore di mercato, che verrà stimato da un perito indipendente, per estinguere con il ricavato il credito accumulato.
Il rimborso integrale del prestito, ovvero la risoluzione anticipata del contratto scatta anche in altri casi oltre alla morte del beneficiario e cioè:
In caso di ritardato pagamento per almeno sette volte, anche non consecutive dove si considera “ritardato” il pagamento effettuato tra il trentesimo e il centottantesimo giorno dalla scadenza della rata;
In caso di trasferimento in tutto o in parte della proprietà o di altri diritti reali o di godimento sull’immobile dato in garanzia;
In presenza di atti che riducano significativamente il valore dell’immobile.
Allo scadere dei dodici mesi dal verificarsi di una di queste condizioni, qualora il finanziamento non venisse rimborsato, il finanziatore procederà alla vendita dell’immobile al valore di mercato, decurtato di un 15% per ogni dodici mesi fino al momento della vendita.
Con il prestito vitalizio ipotecario, il beneficiario non perde la proprietà dell’immobile e gli eredi possono sempre decidere di riscattare il bene. Questo è sicuramente un vantaggio che la vendita della nuda proprietà, invece, non consente. Il termine vitalizio indica che dura per tutta la durata della vita del beneficiario; infatti la banca non può pretenderne la restituzione di quanto concesso prima della morte del beneficiario ma solo il pagamento del piano di rimborso di interessi e di spese concordato
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