sabato 13 febbraio 2016

Amministratore di condominio scappa con la cassa - Novi Ligure

Novi Ligure

Con i soldi dei cittadini avrebbe dovuto pagare le bollette all'Acos, invece, è accusato di essersi “mangiato” decine di migliaia di euro, scappando con la 'cassa'. E' accaduto a Novi, dove molte famiglie stanno protestando

Non bastava la crisi economica a mettere in apprensione se non in ginocchio i cittadini.Molti devono (non è una novità per Novi) fare i conti con amministratori disonesti o comunque “disinvolti”. Controllare che siano state pagate le bollette è un compito gravoso e noioso. Questo gli amministratori disonesti lo hanno percepito bene e così non è insolito che si trasformino in spregiudicati broker, in investitori della domenica, o più semplicemente diano sfogo alla passione per le macchinette videogame o per il casino (quello con l’accento sulla “o” e non solo). Naturalmente con i soldi degli altri. "Tanto nessuno controlla". E poi c’è sempre la possibilità di spostare capitali da un palazzo all’altro, tanto per alzare una coltre di polvere.

Sono casi che, si spera, non riguardino direttamente quanto è avvenuto in città, dove gli inquilini dei palazzi rimasti al freddo nei giorni scorsi, hanno costituito veri e propri “cortei” di protesta nella sede dell’Acos in corso Italia.

Si contano ammanchi per decine e decine di migliaia di euro. Un condominio di 24 famiglie di viale Pinan Cichero, a esempio, il “buco” l’ha accertato per 14 mila euro, solo in riferimento alle bollette del gas non pagate. Una palazzina di sole 4 famiglie, a Pasturana, si è vista recapitare dall’Acos un avviso di pagamento per 12 mila euro. Ma di condomini morosi ce ne sono di sicuro altri tre solo a Novi, per un totale di circa 50-60 mila euro di bollette mai versate.

Sarebbe solo la punta di un iceberg di mancati pagamenti e non sarebbe del resto la prima volta. Qualcuno, però, si è svegliato dal torpore. Così l’amministratore, questa volta è stato preso per la collottola dai consiglieri di tre palazzi, per essere trascinato davanti a un funzionario Acos a confessare i suoi misfatti. La situazione delle bollette Acos “evaporate”, si è allargata interessando anche i gestori privati delle forniture di energia elettrica.

"Noi però non abbiamo mai bloccato le erogazioni – si difendono dall’Acos – pur riscontrando questi disagi che al momento sono stati segnalati da almeno 6-7 condomini in città, tutti gestiti dal medesimo amministratore. Abbiamo fatto le verifiche e possiamo affermare con certezza che mai ci saremmo permessi di compiere un’azione che avrebbe generato difficoltà soprattutto alle fasce più deboli, come anziani e bambini. Abbiamo però verificato che la causa del mancato funzionamento delle caldaie sarebbe stato causato non dal blocco dell’erogazione del gas, ma dall’interruzione parziale del servizio di alcune compagnie elettriche private. Fermo restando che sarebbe nel diritto di Acos interrompere l’erogazione a chi non paga".

Ma intanto le “processioni condominiali” proseguono e l’amministratore accusato di non aver versato ha dichiarato affranto di voler lasciare la propria attività nel giro di un mese. Ma va? Non prima, però, di aver versato quanto dovuto. Anche perché tra le sue vittime ci sono numerosi pensionati che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Chissà come reagiranno in termini legali. Potrebbero intervenire anche le associazioni dei consumatori. Intanto, tutti, dovranno nuovamente versare il dovuto all’Acose alle compagnie per l’energia elettrica. Ma l’“ex” amministratore prende tempo: "Datemi 30 giorni e pagherò". Dobbiamo credergli?


Fonte: Alessandria News

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