martedì 23 febbraio 2016

L'ascensore esterno richiede il permesso di costruire? Assolutamente NO !!!

Tar Liguria: l'ascensore esterno va considerato non una costruzione ma un volume tecnico necessario per apportare un'innovazione allo stabile.

Infatti l'ascensore esterno va considerato come un volume tecnico, necessario a portare un'innovazione tecnologica al condominio e non è più visto come una costruzione.

Questo lo ha ribadito la prima sezione del Tar Liguria con la sentenza n. 97/2016 depositata il 29 gennaio. Nel caso preso in esame dal TAR, un condominio ha impugnato la decisione degli uffici comunali competenti di proibire la costruzione dell'ascensore inteso a essere un dispositivo atto a superare le barriere architettoniche, nonché il relativo assenso paesaggistico. 



L'ascensore realizzato esternamente all'edificio non è considerato una costruzione. La prima sezione del Tar Liguria richiama la sua precedente sentenza n. 1002/2015 depositata il 3 dicembre, nella quale è stato evidenziato che "la giurisprudenza (cass. 3.2.2011, n. 2566 e cons. Stato, 6253 del 2012) ha condivisibilmente negato la natura di costruzione all’ascensore realizzato all’esterno di un caseggiato, in quanto l’aggiunta di tale manufatto non avrebbe potuto essere ammessa dalla conformazione della tromba delle scale o degli altri ambienti interni."


Questa decisione è maturata in quanto la Corte è giunta all’esito di una riflessione che ha portato a delineare la nozione di volume tecnico come quell'opera edilizia priva di alcuna autonomia funzionale, anche potenziale, che viene destinata a contenere gli impianti serventi di una costruzione principale per esigenze tecnico-funzionali della costruzione medesima. Si tratta di quegli impianti necessari per l'utilizzo dell'abitazione che tuttavia non possono essere ubicati all'interno di questa, come quelli connessi alla condotta idrica, termica o all'ascensore.

Questo è stato introdotto da una nuova consapevolezza maturata dalla giurisprudenza in quanto considera l'ascensore non come uno strumento di lusso destinato a far risparmiare le forze e il sudore dei più abbienti, ma come un impianto indispensabile non solo alla vita di persone con problemi di deambulazione, ma anche visto il continuo aumentare dell'età media di vita e delle difficoltà che sempre maggiormente si vanno a riscontrare per lo scendere ma sopratutto il salire le scale.


In questa nuova sentenza n. 97/2016 i giudici amministrativi liguri aggiungono che “nel conflitto tra le esigenze dei condomini disabili abitanti ad un piano alto e quelle degli altri partecipanti al condominio, per i quali il pregiudizio derivante dall'installazione di ascensore si risolverebbe non già nella totale impossibilità di un ordinario uso della scala comune ma soltanto in disagio e scomodità derivanti dalla relativa restrizione e nella difficoltà di usi eccezionali della stessa, vanno privilegiate le prime, adottando una soluzione conforme ai principi costituzionali della tutela della salute (art. 32) e della funzione sociale della proprietà (art. 42), rimuovendo un grave ostacolo alla fruizione di un primario bene della vita, quello dell'abitazione, da parte di persone versanti in condizioni di minorazione fisica e riconoscendo la facoltà, agli stessi, di apportare a proprie spese una modifica alla cosa comune, sostanzialmente e nel complesso migliorativa, in quanto suscettibile di utilizzazione anche da parte degli altri condomini”.

Nel caso in esame il condominio “non ha fornito elementi tali da integrare la violazione dell’uso della cosa comune che va garantito a tutti, invocando questioni tipiche di una controversia civilistica”.

Sempre più spesso i tecnici si vanno a scontrare con regolamenti più complessi che non godono di un ampio punto di vista interpretativo da parte degli uffici di sorveglianza, siano essi comunali, provinciali, regionali, ecc... . Se in questo caso, gli uffici comunale avessero analizzato meglio la legge dandone una corretta interpretazione, già sapendo delle ultime sentenze in materia, si sarebbe riusciti a realizzare in tempi brevi l'ascensore riuscendo a sburocratizzare il Paese.

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