lunedì 8 agosto 2016

I sistemi per il telecontrollo/telegestione degli impianti termici: Lo sviluppo dei sistemi BEMS

Gli Stati Uniti possono sicuramente vantare il primato dell’utilizzo di sistemi BEMS fino dai primi anni ‘70 e dal momento che la tecnologia non aveva ancora reso possibile la produzione di microprocessori a basso prezzo, era inevitabile che i sistemi si basassero su di una architettura centralizzata, cioè con tutti i controlli e comandi facenti capo ad una stazione centrale. I sistemi di questo genere sono attualmente conosciuti come sistemi centralizzati. Questo tipo di sistemi era molto appropriato per installazioni in edifici di grandi dimensioni. Da un punto di vista politico questa architettura calzava molto bene alla situazione ed esigenze degli U.S.A poiché, al contrario della Gran Bretagna, in questo Paese non sono diffuse proprietà distribuite su un vasto territorio, mentre specialmente negli anni ‘70-’80 erano in crescita significativa i grandi edifici-quartieri generali delle imprese internazionali. La Gran Bretagna possedeva invece un mercato differente, con unità immobiliari più piccole, controllate da singoli operatori. L’ingresso leggermente ritardato nel campo dei sistemi BEMS del Regno Unito e delle industrie produttrici europee, ha dato l’opportunità di sfruttare l’utilizzo dei microprocessori allora emergenti: è così nata la “stazione decentrata intelligente”. In questa configurazione di architettura distribuita gli algoritmi di controllo e quindi le funzioni esecutive dei dispositivi, poterono essere sviluppate più vicino agli impianti posti sotto controllo. La capacità elaborativa delle stazioni decentrate liberò la stazione centrale dalla necessità di mantenere contatti continui con i sensori e gli attuatori: divenne così fattibile l’utilizzazione della rete telefonica della British Telecom per accedere a siti molto distanti dalla stazione centrale di controllo. Oggigiorno il costo dei microprocessori è crollato al punto tale da rendere ragionevole considerare la possibilità dell’utilizzo di un controllore per ciascun elemento dell’impianto (una situazione che attualmente non si verifica di frequente), distribuendo così quindi ulteriormente l’intelligenza il più possibile in prossimità dell’impianto controllato. Nel Regno Unito i prodotti BEMS sono stati sviluppati da aziende come Transmitton, JEL, Trend e quella che un tempo era la Freeman Enercon (ora Potterton Energy Controls). Nel Regno Unito non è mai stata presa in considerazione la possibilità di progettare e costruire sistemi utilizzando potenti computer centrali, cosa che invece accadde negli Stati Uniti. Le ragioni di ciò risiedono in parte proprio nel ritardo con cui il Regno Unito è entrato nel mercato. I punti chiave dei sistemi BEMS, che ne hanno reso possibile una diffusione su vasta scala nel Regno Unito, sono le modalità stand-alone dei comandi e l’utilizzo della rete telefonica pubblica. Per la prima volta era possibile porre un sistema intelligente “dentro” ciascun piccolo edificio privato o pubblico, senza dover sopportare gli enormi costi di una rete di comunicazioni realizzata appositamente e i pericoli connessi ai possibili guasti di un unico computer centrale.

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