Aperti i lavori della quarta edizione di “Ingenio al femminile”, l’evento ideato dal Consiglio
Nazionale Ingegneri.
In costante crescita il peso della componente femminile nell’ingegneria.
“Le donne ingegnere rappresentano un segnale di carattere innovativo, grazie soprattutto al
lavoro e all’intelligenza di personalità dal carattere straordinario”.
Queste le parole con le quali
Armando Zambrano, Presidente del CNI, ha aperto i lavori di “Ingenio al femminile”, l’evento
organizzato dal Consiglio Nazionale Ingegneri e giunto alla quarta edizione.
“Uomini e donne ingegnere devono lavorare assieme. Quello che conta sono le capacità della
persona, non il genere.
Per questo una delle nostre battaglie principali è quella di favorire la
presenza delle donne nei consigli di amministrazione”. Così Ania Lopez, Consigliere CNI, che di
questa iniziativa è l’ideatrice e curatrice.
I dati resi noti dal Centro Studi CNI testimoniano la crescita notevole delle donne nell’ingegneria
italiana. Nell’anno 2015 le donne rappresentano il 30% del totale dei laureati in ingegneria, quasi il
doppio rispetto al dato dell’anno 2000 (16%).
In questo modo l’Italia si pone tra i primi paesi in
Europa. Nel Regno Unito, ad esempio, le donne laureate in ingegneria nel 2014 raggiungevano il
22% del totale, in Germania appena il 19%.
Inoltre, se si analizzano i dati relativi all’occupazione, a cinque anni dal conseguimento del titolo,
risulta occupato l’89,9% dei laureati e l’83,2% delle laureate.
Nonostante l’inserimento
occupazionale della componente femminile in campo ingegneristico sia inferiore rispetto a quella
maschile, il dato riportato risulta particolarmente elevato se si considera che la media generale di
occupazione femminile è pari al 74,5%.
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