La tavola rotonda pomeridiana di “Ingenio al femminile” è stata dedicata all’innovazione e al
coraggio del pensiero visionario.
“Davanti abbiamo la sfida dell’innovazione. Una sfida che non si può affrontare in difesa ma
all’attacco”.
Con questo messaggio perentorio Giovanni Cardinale, Vicepresidente del CNI, ha
aperto i lavori pomeridiani di “Ingenio al femminile”, coordinati dalla giornalista Paola Pierotti.
Per Anna Osello del Politecnico di Torino l’innovazione è pane quotidiano anche in un campo
apparentemente lontano come quello del disegno. “Utilizzare strumenti all’avanguardia per poter
fare di più e comunicare in maniera diversa le idee – ha detto -. Le nozioni sono da incrementare,
le passioni vanno trasmesse. Le nuove tecnologie funzionano se si sommano le competenze di
tutti in maniera interoperabile”.
Di introduzione delle nuove tecnologie negli appalti pubblici ha parlato Pietro Baratono,
Provveditore interregionale OOPP Lombardia ed Emilia Romagna presso Ministero Infrastrutture e
Trasporti. “Il nostro corpus normativo – ha affermato - limita l’innovazione perché limita la
capacità di scelta del professionista. Il nostro paese ha una PA vecchia e si è troppo a lungo
appoggiato sull’opacità del sistema. Ci sono tante regole, ma inserite in un sistema derogatorio.
Per riuscire serve l’interoperabilità ed è necessario adottare un linguaggio comune. Regole
condivise a servizio della professione”.
Per Paolo Mezzalama, Co-fondatore di It’s Digital, va riscoperto il termine “dromocrazia” per
descrivere la realtà odierna: “Viviamo nel regno della corsa. Pensiamo alla google car, chissà che
sviluppi può avere tra vent’anni. Ciò nonostante viviamo in un mondo vecchio, sebbene la realtà
offra innumerevoli strumenti innovativi”.
Giorgia Gorgerino, Vicepresidente Ance Giovani, ha sostenuto la necessità di avere una visione a
breve e una a lungo termine, ad esempio in tema di manutenzione che deve diventare oggetto di
attività quotidiana e non essere richiamata solo in caso di terremoti e calamità. “La digitalizzazione
è importante in questo campo – ha detto - siamo pronti come imprese a formarci e mettere in
pratica gli strumenti digitali ma deve esserci una risposta concreta da parte della PA.
Puntando alla
digitalizzazione possiamo fare qualcosa di concreto”.
Infine Paolo Cresci di Arup Group ha sottolineato come “il digitale permette di allargare la
partecipazione di stakeholders non strettamente tecnici. Ciò permette di trasformare insieme a
loro l’idea sviluppata. Si può lavorare su database di varia natura che rappresentano una fonte di
informazioni di cui prima non disponevamo”.
Il dibattito è stato chiuso da Ania Lopez, Consigliere CNI, che ha affermato che il “pensiero
visionario significa uomini e donne che lavorano assieme per costruire un’Italia migliore”.
Roma 12 ottobre 2017
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