domenica 31 gennaio 2016

Amministratore intascava soldi dei condomini, buco da 200 mila euro in via La Rusca - Savona



Savona

La storia dell'amministratore dei palazzi savonesi che avrebbe incassato i soldi dei condomini, oggetto di un'indagine della guardia di finanza di Savona, rischia di esplodere. Gli oltre novanta condomini del complesso di via alla Rusca hanno scoperto un buco che supererebbe i 200 mila euro. 

Proprio in questi giorni di festa hanno ricevuto un dono decisamente sgradito: oltre alle rate di acconto per il prossimo anno, infatti, spalmate su base mensile, sono state richieste cinque rate aggiuntive per coprire la voragine di denaro lasciato dalla vecchia gestione. 

Soldi che ciascun condomino peraltro aveva già versato. Tutta la storia era iniziata un mese fa quando altri inquilini di altri palazzi come in via Piave, via Torino, via Mignone avevano capito che qualcosa era andato storto. L'amministratore dei condomini era stato ricoverato dopo essere stato colpito da emorragia cerebrale e i conti non quadravano. 

C'erano forniture non pagate, lavori edilizi, persino l’assicurazione del condominio con soldi pagati e poi spariti.

Fonte: Rsvn



Prime conseguenze pratiche (nel senso di conti salati da pagare) per gli sfortunati condomini i cui alloggi si trovano nei palazzi gestiti da un amministratore che - stando alla denuncia presentata alla Finanza - «travasava» sui suoi conti personali tutti i versamenti fatti da inquilini e proprietari. Gli oltre novanta condomini del complesso di via alla Rusca (civici 1, 3, 5, 7, 9, 11) dove la voragine supera i 200 mila euro, hanno ricevuto dal nuovo amministratore una comunicazione- choc. 

Oltre alle rate di acconto per il prossimo anno, infatti, spalmate su base mensile, vengono richieste cinque rate aggiuntive per coprire il «buco» lasciato dalla vecchia gestione. Soldi che ciascun condomino ha già versato. «A me, che ho un appartamento piccolo - dice una signora che abita al civico 11 e che preferisce mantenere l’anonimato - vengono chiesti 180 euro al mese per gli acconti 2014, più cinque rate da 380 euro per i conti lasciati aperti dal precedente amministratore. Una vicina che ha una casa più grande si trova a dover pagare mille euro al mese».

La vicenda era venuta alla luce a novembre quando i condomini di numerosi stabili si erano accorti che qualcosa non andava. La Rusca, via Piave, via Torino, via Mignone e non solo: in una trentina di stabili non erano arrivati i conteggi annuali ed era diventato impossibile comunicare con l’amministratore. Salvo scoprire che il professionista era stato ricoverato dopo essere stato colpito da emorragia cerebrale. 

«Noi questo lo abbiamo saputo molto dopo - è ancora la signora di via alla Rusca a raccontare - però quando ai primi di novembre i termosifoni erano rimasti freddi, abbiamo contattato Termosavona che gestisce l’impianto scoprendo che la bolletta del gas non era stata pagata. Poi siamo stati contattati da un altro amministratore, un sostituto, che ha convocato un’assemblea e ci ha detto: ho visto i vostri conti, avete un problema».

Duecentomila euro di buco: forniture non pagate, lavori edilizi, persino l’assicurazione del condominio. «Ci chiedono altri soldi e noi non siamo certi di poter recuperare quelli pagati in passato visto che non ci sono beni su cui poterci rivalere. C’è una denuncia, ci sarà un’inchiesta. Ma alla fine, temo che a pagare saremo soltanto noi». Per il 9 gennaio intanto è stata convocata una maxiassemblea di condominio che si preannuncia particolarmente «calda».

Fonte: La Stampa



Sono state festività all'insegna del dolore, del superlavoro e dei dubbi. Dolore per i familiari di R.A., l'amministratore savonese che a seguito di un'emorragia cerebrale si trova ora, da quasi due mesi, in stato vegetativo in un centro specializzato di Parma. 

Superlavoro per gli amministratori che gli sono subentrati alla guida dei palazzi, nell'affannoso tentativo di riuscire a fare un po' d'ordine e chiarezza nei disastrati conti dei suoi stabili. I dubbi invece sono tutti dei condomini, che da tempo ormai si dibattono e ora, con l'arrivo del nuovo anno, si trovano a dover prendere due decisioni cruciali: denunciare oppure no? Pagare per la seconda volta od opporsi?

La situazione nei circa 25 condomini coinvolti inizia ormai ad essere chiara, e in molti casi sono già partite le prime richieste di pagamento. 

I due casi più eclatanti sono quello di via Rusca e via Cadorna. Nel primo caso, il nuovo amministratore ha richiesto ai condomini, oltre al pagamento della prossima gestione, anche il denaro necessario a ripianare i debiti più urgenti, in cinque ulteriori rate. Uno sforzo notevole che, ad alcuni condomini infuriati, arriverà a costare anche 1000 euro al mese: e c'è già chi alza il muro, "abbiamo già pagato, non verseremo nulla". 

In via Cadorna, invece, nel complesso Sansonetta il "buco" è ormai accertato in una cifra di poco superiore agli 80.000 euro, e anche qui si preannunciano batoste: la strategia scelta è quella di richiedere solo il denaro per pagare le nuove bollette (così da evitare ulteriori debiti) e quello indispensabile a ripianare le vecchie. Non proprio l'intera cifra mancante all'appello, quindi: in sostanza si è deciso di ripagare solo quanto strettamente necessario per risolvere le morosità, "dando per perso" il resto del denaro pagato che avrebbe dovuto essere sul conto condominiale ed è invece finito su quello dell'amministratore.

Per quello in molti palazzi si pensa di ricorrere alle vie legali, anche se la situazione di salute in cui versa l'amministratore rende la decisione moralmente complessa. E' anche difficile quantificare con esattezza le cifre in ballo, data la complessità della situazione: da una parte ci sono le bollette non pagate e i soldi che dovrebbero essere in cassa ed invece non ci sono, dall'altra i condomini che non avevano ancora pagato e le richieste mai fatte dall'amministratore.

Una delle novità infatti è proprio questa. Se in alcuni palazzi infatti R.A. aveva regolarmente richiesto i pagamenti ai condomini salvo poi stornare il denaro sui propri conti personali (e in questo caso potrebbe configurarsi una volontà chiara di appropriarsi del denaro), in altri l'amministratore, soprattutto nell'ultimo anno, non aveva nemmeno proceduto ad esigere le quote dai condomini. 

Che ora si trovano sì a dover pagare cifre salate, ma quantomeno si tratta di versamenti fatti per la prima volta. In sostanza in questi casi si può parlare di negligenza da parte dell'amministratore (che con la propria "cattiva gestione" crea ora guai al condominio e obbliga chi ci abita a versamenti importanti), ma senza alcuna volontà di tenersi il denaro.

Un particolare che rende il comportamento di R.A. ancora più inspiegabile. Resta soprattutto misterioso il "movente": se avesse semplicemente desiderato appropriarsi dei soldi, perché allora in alcuni palazzi non ha nemmeno emesso le richieste di pagamento? 

E perché travasare il denaro continuamente, il giorno stesso in cui arrivava sui conti condominiali, invece di farlo in poche ma sostanziose tranche? A rendere ulteriormente nebulosa la faccenda le voci sulla sua situazione patrimoniale: sembra che dal 2006 ad oggi l'amministratore abbia ceduto gli immobili di sua proprietà. Su almeno 8 di questi non gravavano mutui, e quindi l'incasso della vendita sarebbe stato "pulito".

Il mistero, ora, è se quei soldi si trovino ancora sui conti personali di R.A. (se così fosse, la sua condotta sarebbe ancora più inspiegabile), così come i soldi sottratti ai condomini. In tanti, nei palazzi, ora si chiedono cosa fare, se fare denuncia o no, come recuperare il denaro. La domanda ricorrente è: e se su quei conti non ci fosse più nulla, allora i soldi dove potrebbero essere finiti?


Fonte: Sv News

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