A processo un amministratore, volto noto del Carnevale. Si sarebbe appropriato di 62mila euro con prelievi e assegni
Ivrea
Con i soldi del condominio che amministrava avrebbe fatto acquisti in gioielleria, in un negozio di biciclette, pagato la manutenzione della propria auto e la tessera annuale del Vespa Club. Spese personali, e comunque senza mai fornire pezze giustificative, effettuate dal 2005 al 2009. Spese per un totale di 62 mila euro a cui avrebbe fatto fronte attraverso assegni e prelievi bancomat dal conto corrente di un condominio storico del centro di Ivrea.
Queste le accuse che la procura della Repubblica muove nei confronti di Daniele Adriano, 54 anni, geometra residente a Pavone, volto noto del Carnevale di Ivrea per la sua appartenenza al gruppo storico degli Alfieri. Lunedì prossimo l’uomo, difeso d’ufficio dall’avvocato Monica Morgando Vigna, comparirà davanti al giudice Mariaclaudia Colangelo per rispondere dell’accusa di appropriazione indebita.
Meno di due mesi fa il tribunale civile (giudice Ivana Peila) ha condannato in primo grado Adriano a risarcire il condominio (rappresentato dall’avvocato Valerio Donato) per oltre 66mila euro.
Questa storia comincia nel 2009, quando alcuni condomini hanno più di un sospetto sulla gestione del loro amministratore che, fatto del tutto insolito, ha richiesto all’istituto di credito un bancomat collegato al conto corrente del condominio. Qualcuno di loro si vede richiedere rette già saldate, mentre alla porta cominciano a bussare fornitori che dichiarano di non essere mai stati pagati.
Qualcuno sostiene anche che le spese del gas siano state gonfiate in maniera spropositata. Nel gennaio del 2010 l’assemblea di condominio nomina un nuovo amministratore. Ma ricostruire l’esposizione debitoria e le spese effettuate dal conto corrente del condominio non è un’impresa facile.
Daniele Adriano, infatti, è anche accusato di non aver mai consegnato al nuovo amministratore, incaricato della revisione dei conti, parte della documentazione in suo possesso (contratti, fatture, libretto degli assegni, conti consuntivi).
Documenti che all’epoca dei fatti gli vengono richiesti più volte anche dall’avvocato Valerio Donato che nel frattempo è stato incaricato di tutelare gli interessi del condominio. Una ricostruzione di come veniva gestiti i soldi dei condomini arriva solo con una ricostruzione storica dei movimenti bancari.
Secondo l’accusa, Daniele Adriano si sarebbe impadronito di oltre 17mila euro attraverso decine e decine di prelievi effettuati con il bancomat, a cui vanno sommati oltre settanta assegni, alcuni dei quali intestati a se stesso, per totale di 45mila euro.
Fonte: la sentinella
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