La Spezia 19 Gennaio 2016
Un’altra storia di ammanchi condominiali, di fornitori che sulla carta risultavano pagati e che, invece, sono andati alla carica lamentando di aver ricevuto poco a nulla rispetto alle prestazioni erogate. La vicenda riguarda due condomini nel quartiere della Chiappa e ha messo in ansia 34 persone, fra proprietari degli immobili e locatari. I sospetti del buco sono emersi in un’assemblea condominiale risalente allo scorso autunno. Fra i partecipanti ci fu chi lamentò un eccesso di spese. E l’amministratore reagì con sdegno, presentando le dimissioni, senza fornire chiarimenti e senza nemmeno aspettare il voto assembleare. Ma è stato impossibile, per i condomini, accedere al conto corrente, per una verifica diretta e puntuale dei prelievi e della loro destinazione.
SONO dovuti ricorrere ad un revisore contabile titolato per procedere all’accertamento tecnico e, a loro dire, sono venute fuori le magagne: sono emersi prelievi da parte dell’ex amministratore, attraverso gli sportelli bancomat, anche quando aveva presentato le dimissioni. Ma anche nell’esercizio legittimo delle funzioni l’amministratore avrebbe effettuato prelievi ai quali sono c’è riscontro sul fronte della destinazione indicata agli atti. Anzi, col tempo, nelle scorse settimane, alcuni fornitori di materiali (il gasolio per l’impianto di riscaldamento) e servizi (spurgo all’impianto fognario e interventi di manutezione agli ascensori) si sono fatti avanti nei confronti del condominio lamentando mancati pagamenti. Solo la contabilizzazione di questi ultimi, riferiti allo scorso anno, si aggirerebbe attorno a 60 mila euro. Ma dalle prime stime compiute, anche col subingresso del nuovo amministratore e dallo screening dallo stesso effettuato sul pregresso, l’ammanco contabilizzato avrebbe superato quota 80mila euro. Di qui la querela nei confronti dell’ex amministratore, per appropriazione indebita, formalizzata nei giorni scorsi al legale nominato dal condominio, l’avvocato Sara Parizzi. Il pm Federica Mariucci ha aperto un fasciolo delegando le indagini alla Guardia di Finanza.
Fonte: La Nazione
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