giovedì 21 aprile 2016

ENERGIA: La mobilità elettrica nei condomini

Ma chi l’ha detto che le macchine elettriche sono solo per pochi? Il boom (moderato ma costante) negli ultimi tre anni, della mobilità elettrica e ibrida nel nostro Paese ci dimostra che i veicoli stanno diventando sempre di più alla portate delle tasche del cittadino medio (nel 2016 anche Tesla uscirà con un modello entro i 30.000 Euro). Le reticenze verso questo tipo di veicoli sono ancora legate ai pregiudizi (infondati) sull’autonomia delle batterie e sull’inesistenza delle stazioni di ricarica sia cittadine che extraurbane, nonché su un costo dei veicoli ancora poco competitivo rispetto a quelli endotermici.
A livello comunitario Lo sviluppo di una rete transeuropea dei trasporti, che garantisca la mobilità di persone e beni con infrastrutture di qualità, è considerata dalle politiche europee come un’azione prioritaria per il miglioramento della coesione dei territori. Tra gli strumenti normativi europei che indicano la strada per lo sviluppo della mobilità elettrica, citiamo La Direttiva 2014/94/UE del 22 ottobre 2014, nota anche come AFID (Alternative Fuels Infrastructure Directive), che stabilisce una serie di misure per la realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, per ridurre al minimo la dipendenza del petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti. La Direttiva intende come combustibili alternativi: elettricità, idrogeno, biocarburanti, combustibili sintetici e paraffinici, e gas naturale compreso il biometano. Al suo interno si stabiliscono alcuni requisiti tecnici di base che contribuiscano a rendere l’infrastruttura di ricarica interoperabile a livello europeo, così come si definiscono alcuni compiti e obiettivi in termini di pianificazione e infrastrutturazione per gli Stati Membri.
Tra i principali documenti di programmazione nazionale citiamo il Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentati a energia Elettrica (PNIRE) pubblicato in GU il 2 dicembre 2014 dopo quasi 2 anni di consultazioni pubbliche, che definisce le linee guida per garantire lo sviluppo unitario del servizio di ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica nel territorio, sulla base di criteri oggettivi che tengono conto dell’effettivo fabbisogno presente nelle diverse realtà territoriali, valutato sulla base dei concorrenti profili della congestione di traffico veicolare privato, della criticità dell’inquinamento atmosferico e dello sviluppo della rete stradale urbana ed extraurbana e di quella autostradale. Il PNIRE istituisce anche la Piattaforma Unica Nazionale (PUN) gestita direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che raccoglierà le informazioni fornite da ogni gestore di infrastrutture di ricarica accessibili al pubblico per cittadini e operatori.
La Regione Lombardia con la D.G.R. X/4593 del 17 dicembre 2015 ha approvato le “Linee Guida per l’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici”, un documento di indirizzo per una corretta e coerente infrastrutturazione del territorio regionale. Oltre alle tipologie di utenti e i requisiti tecnici minimi dei sistemi di ricarica, le Linee Guida – in sintesi - identificano le tipologie di sosta a cui corrispondono altrettanti tipi di ricarica:
- Sosta prolungata, ovvero i parcheggi oltre le 2 ore, in cui si consigliano delle stazioni di ricarica “normal power” con prese per l’alimentazione di più veicoli contemporaneamente;
- Sosta breve, quella compresa tra 30 minuti e 2 ore, tipica dei centri commerciali, cinema, biblioteche, ristoranti, ecc., in questo caso si suggeriscono sistemi di ricarica “normal power” preferibilmente con potenza pari a 7 o 22kW;
- Fermata, ossia una sosta di meno di 30 minuti, tipica delle stazioni di servizio cittadini, estraurbane e autostradali, e in questo caso i sistemi di ricarica dovranno essere “hight power”, ovvero fast o very fast charge.

Regione Lombardia prevede che il processo di infrastrutturazione debba avvenire, coerentemente con il PNIRE, secondo un modello progressivo, basato su due macro-fasi successive:
  • Fase “pioneer”, di sviluppo di uno scenario di base, fino al 2020, che ha come obiettivo principale l’abilitazione, per i primi utenti della mobilità elettrica lombarda, delle funzioni principali dei veicoli, ovvero far sì che vi sia la possibilità per gli utenti di effettuare facilmente la ricarica dei veicoli per gli utilizzi quotidiani, così come di percorrere, saltuariamente, distanze più lunghe dell’autonomia del veicolo lungo i principali assi viari regionali;
  • Fase “a tendere”, di sviluppo di uno scenario evoluto, dal 2020 al 2030 per rendere disponibile, a fronte di un’effettiva transizione all’elettrico di parte del parco circolante, un servizio di ricarica capillare e uniforme su tutto il territorio regionale.
La Regione Lombardia ha fatto anche di più: con la D.G.R. n. X/4769 del 28 gennaio 2016 incentiva l’80% a fondo perduto la diffusione dei sistemi di accumulo di energia elettrica da impianti fotovoltaici e di sistemi di ricarica domestica per veicoli elettrici. Un’occasione d’oro per installare le stazioni nei condomini!


di Annalisa Galante
Membro del Comitato Scientifico Abitare Biotech

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