lunedì 3 ottobre 2016

Nuove tecnologie ed abitazioni - Quale futuro?

La risposta ai problemi medici e sociali delle persone anziane non autosufficienti o solo parzialmente autosufficienti rappresenta una delle più importanti sfide dell’Unione Europea. Infatti, l’Europa conta tra i 70 e gli 80 milioni di persone non completamente autosufficienti e le strutture sociali sono in gravi difficoltà per l’incremento dei costi derivanti dalle soluzioni tradizionali: ricovero in una struttura specializzata, ospedalizzazione ,ecc.. Strutture e soluzioni per altro sempre meno gradite ai possibili utenti. Per cercare di porre le basi per affrontare questo gravissimo problema in alcuni paesi europei (segnatamente Francia, Svezia e Inghilterra) sono state sviluppate ricerche e sperimentazioni fondate su due presupposti basilari:
  • mantenimento della persona nella propria abitazione;
  • utilizzazione delle nuove tecnologie di automazione dell’abitazione: domotica o home automation per offrire comfort, sicurezza e servizi di supporto.
Non si creda però che l’impostazione culturale verso i problemi della residenza sia esclusivamente orientata ad una utilizzazione intensiva dei sistemi di automazione; al contrario siamo in presenza di una visione ricca di sensibilità, profondamente umanistica, che affronta complessivamente i problemi dell’habitat: dall’organizzazione della città, alla struttura delle residenze pubbliche, per arrivare ad una vasta gamma di servizi domiciliari per anziani e disabili, tra cui trasporti appositamente attrezzati, teleassistenza, telemedicina, ecc..Nelle vicende e sperimentazioni avviate in Europa vi è profonda e piena consapevolezza che il contributo sempre più importante della domotica all’abitazione e in generale a condizioni migliori e più sicure non può prescindere dall’uomo, dalla presenza di chi svolge compiti di assistenza a fianco dell’anziano e del disabile: la tecnologia intesa non come alternativa o sostituzione dell’uomo, ma invece come potenziamento dell’assistenza , in modo da realizzare un mix di funzioni - prestazioni ottimali che non può comunque mai prescindere dal contributo di solidarietà e calore offerto dall’uomo. Lo studio che viene presentato in questo articolo: “ sicurezza ed assistenza domestica” è stato realizzato in Francia da un gruppo di soggetti Istituzionali: Ministère de l’Urbanisme e Logement, Associazioni degli imprenditori del settore delle costruzioni e degli impianti, delle società di Assicurazione, Associazioni professionali dei progettisti, degli installatori, oltre ad istituzioni rappresentative della medicina , dell’assistenza sociale e dei disabili. Lo studio è stato finanziato dal “Servizio Politiche di Sicurezza dei Consumatori” della Commissione Europea. Alcune riflessioni e ipotesi sono alla base di questo studio: globalmente, le persone anziane e disabili, qualunque sia l’entità della loro autosufficienza, hanno gli stessi bisogni, e questi bisogni sono relativamente vicini, in termini di funzionalità, alle aspirazioni del grande pubblico. L’offerta attuale in materia di prodotti/servizi per le persone non completamente autosufficienti è essenzialmente costituita da prodotti di nicchia, il che comporta evidenti conseguenze economiche: prezzo elevato dei prodotti e un riflesso psicologico che porta al rigetto di questi prodotti che implicitamente sono contraddistinti dal “marchio disabilità”, e dunque costituiscono un fattore di marginalizzazione. I prodotti per il grande pubblico sono generalmente inadatti, in termini di ergotecnica, alle persone non autosufficienti, infatti spesso si tratta di prodotti che presentano un’eccessiva complessità di manipolazione e inadeguatezza funzionale. Tutti noi abbiamo sofferto o potremmo soffrire di un handicap causato da un danno temporaneo o permanente, dall’invecchiamento, o da un incidente.
Le persone non autosufficienti si augurano, nella grandissima maggioranza, di continuare ad abitare nel loro ambiente e rifiutano decisamente l’entrata in un istituto specializzato. Il ricovero in un istituto specializzato pubblico o privato costituisce uno sradicamento, ed è generalmente mal vissuto dall’individuo. Il numero di posti disponibili negli istituti specializzati è ad ogni modo lontano dal poter rispondere alla domanda quantitativa delle persone non autosufficienti. In Francia, per esempio, si valuta il deficit attuale di residenze per persone della quarta età in 100 posti letto all’anno per dipartimento. Un riequilibrio fra offerta e domanda richiederebbe alla società uno sforzo finanziario difficilmente realizzabile. Il mantenimento o il sostegno a domicilio appare dunque, oggi più che mai, come una delle soluzioni da privilegiare. La domotica può costituire uno degli strumenti di questa soluzione.
  • Obbiettivi dello studio
Gli obbiettivi dello studio sono duplici:
- sviluppare una metodologia e strumenti che consentano l’elaborazione di Capitolati d’Appalto Funzionali (CdCf) che, esprimendo compiutamente i bisogni e le necessità di anziani e disabili, contribuiscono a sviluppare la domotica verso un vasto pubblico;
- Fornire alle persone disabili prodotti creati per il “grande pubblico” (mercato di massa) a costi contenuti tipici delle grandi produzioni in serie, ma idonei alle loro capacità funzionali, ergonomiche ed intellettuali;
  • LIMITI DELLO STUDIO
L’utilizzo di sistemi domotici non può dissociarsi dallo spazio – dall’habitat – nel quale il sistema andrà utilizzato. Per esempio, non servirebbe a gran che prevedere una porta con apertura automatica nell’appartamento di una persona in carrozzella se ci fosse un gradino davanti a questa porta. La metodologia e gli strumenti elaborati dallo studio saranno quindi utilizzati per orientare la riflessione dei progettisti edili. Per questi motivi lo studio non si è interessato che dell’habitat e dell’ambiente domestico e non ha trattato spazi pubblici. Peraltro lo studio, allo scopo di sviluppare prodotti per il più vasto numero di utenti, non ha tenuto conto dei disabili gravi che necessitano di prodotti e di servizi estremamente specifici.
  • Presentazione della metodologia di analisi
L’obbiettivo della fase d’analisi è stato duplice:
- identificare in generale i legami fra l’individuo, il suo ambiente e le attività che esplica in questo ambito. Questa identificazione permette di fornire ai redattori dei Capitolati d’Appalto degli elementi stabili nel tempo e un’analisi sistematica (check list) in grado di supportarli nel lavoro;
- Identificare e gerarchizzare i bisogni comuni alle persone valide e alle persone dipendenti.
A completamento di queste due direzioni di approfondimento è stata condotta un’inchiesta sulle disfunzioni nell’habitat delle persone anziane, in modo da confermare le aspettative evidenziate dalla metodologia. Inoltre, tre capitolati d’appalto funzionali sono stati elaborati per illustrare la metodologia.
  • Identificazione dei legami
Per condurre a buon fine l’ identificazione dei legami uomo-ambiente, è stato confrontato da una parte un analitico elenco di attività con una lista di problemi rappresentativi della dipendenza. L’elenco di attività è stato realizzato dal gruppo di lavoro a partire dai documenti “Mantenere l’autonomia delle persone anziane; guida per l’adattamento dell’abilitazione” e “Prodotti industriali e handicap: applicazione alla domotica”. Questo elenco comporta 117 voci suddivise in 12 temi - attività principali: accessibilità, bisogni corporali, preparazione dei pasti, ecc. L’elenco di funzioni dell’habitat è stato fornito dal C.E.B.T.P. (Centre Expérimentation Batiment Travaux Pubblics) sulla base di uno studio realizzato dalla FNB (Fédération Nationale de Batiment – Associazione Nazionale degli Imprenditori Edili). Comporta 16 voci suddivise in 6 tematiche: organizzazione degli spazi, di ambienti funzionali, di attrezzature, protezione degli occupanti, ecc. Per quanto riguarda l’elenco delle voci rappresentative della dipendenza, lo studio si è ispirato alla “Classificazione Internazionale degli Handicap, Deficienze, Incapacità e Svantaggi” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il livello di classificazione più idoneo è stato quello definito generalmente come “incapacità”, in quanto prende in considerazione l’ambiente materiale nel quale si svolge una determinata attività senza prendere in esame l’ambiente sociale proprio di ciascun individuo. L’elenco della “Classificazione Internazionale” è stato leggermente modificato, senza che la struttura nel suo complesso ne sia stata stravolta. L’elenco utilizzato comprende 49 voci ripartite in 6 tematiche.
- Confronto attività/funzioni dell’habitat. Per realizzare il confronto si trattava di elencare le funzioni dell’habitat messe in gioco per ogni attività. Questo confronto è stato effettuato per due tipi di habitat: l’abitazione collettiva e l’abitazione individuale; due sistemi che presentano ognuno notevoli particolarità. Successivamente è stato introdotto un secondo criterio riguardante la tipologia dei soggetti/persone analizzate: ovviamente sono stati considerati diversamente gli adulti validi, le persone anziane non dipendenti e i soggetti portatori di handicap.
- Confronto attività/incapacità. Questo confronto ha tentato di rispondere alla seguente domanda: quali sono le incapacità suscettibili di turbare o impedire la realizzazione di una determinata attività e ciò utilizzando i prodotti più diffusi.
  • Gerarchizzazione dei bisogni
La gerarchizzazione dei bisogni, aspettative e insoddisfazioni è stata effettuata classificando le attività in ordine decrescente dal punto di vista del deficit constatato per il confronto attività/ funzioni dell’habitat, e dall’altra classificando in ordine decrescente l’incapacità in rapporto con l’attività che doveva essere svolta per il confronto attività/incapacità. Le attività emerse come prioritarie in queste due classificazioni sono poi state oggetto di ulteriore esame e approfondimento.
Le attività prioritarie sono così individuate:
A) Priorità 1 - Curare la propria automobile - Avere cura di una persona
B) Priorità 2 - Utilizzare l’ascensore
C) Priorità 3 - Utilizzare una lavatrice o un essiccatore - Stirare - Controllare la cottura del cibo - Stendere la biancheria - Gestire degli apparati termici (riscaldamento autonomo o le richieste di caldo-freddo in residenze pubbliche).

Fra queste attività il gruppo di lavoro ha fatto una selezione fondata proprio sull’opportunità di sviluppo di prodotti idonei alle attività elencate, e ha approfondito le seguenti problematiche-attività:
- accesso (trasferimento, ascensore uso individuale o con supporto di altra persona);
- aprire/chiudere/socchiudere le finestre veneziane, ecc.;
- riconoscere un visitatore;
- sovrintendere alla cottura del cibo;
- lavare e lavarsi;
- la gestione del proprio ambiente;
- la comunicazione.
  • CAPITOLATI D’APPALTO
Capitolato d’Appalto “Riconoscere un visitatore”

Se i nuovi sistemi di controllo dell’accesso ormai diffusi negli edifici collettivi hanno migliorato la sicurezza, nel contempo hanno però fatto sorgere nuove esigenze. Infatti, questi sistemi presentano per il loro funzionamento alcuni problemi, sia agli stessi residenti (ergotecnica), sia a coloro che prestano servizi (posta, soccorso, ecc.) per accedere all’interno degli edifici. In questo capitolato d’appalto, la ricerca delle funzioni assicurate dal portiere elettronico e le aree di passaggio tra spazio collettivo/spazio privato, sono stati esaminati in modo da favorire ogni evoluzione per migliorare la sicurezza, la convivialità, l’accoglienza e l’assistenza alle persone, sia per gli occupanti della residenza, che per i visitatori. E’ stata così proposta la “segnalazione e guida” di un visitatore verso il residente visitato, cosa che costituisce al giorno d’oggi una lacuna importante nel servizio offerto ai visitatori e ai residenti. La comunicazione (audio e/o video) stabilita tra il visitatore e il residente contribuisce alla sicurezza del controllo d’accesso. I sistemi interfonici e videofonici, rispondono a questo bisogno. Tuttavia, il controllo d’accesso, per essere efficace, dovrebbe permettere al residente d’identificare una seconda volta il visitatore, o almeno consentirgli di sincerarsi che la persona che suona alla porta del pianerottolo sia al stessa che è stata autorizzata ad entrare nello stabile del residente. Questo capitolato d’appalto offre anche alcune raccomandazioni ergotecniche riguardanti la posizione dei diversi apparati che svolgono la funzione della portineria (altoparlante, interfono, tastiera).

Capitolato d’appalto “Lavare – lavarsi” per le persone anziane

Questo capitolato d’appalto riguarda essenzialmente lo spazio del bagno e le attrezzature che lo compongono. La presenza di questa attività nell’elenco delle funzioni da migliorare per perfezionare la sicurezza e il comfort quotidiano deriva da una generale insoddisfazione espressa dalle persone analizzate. Se questo spazio soddisfa un individuo “standard” che non ha alcuna incapacità, ci si accorge molto rapidamente che le attività svolte in questo spazio pongono gravi problemi al sorgere della minima incapacità. Nel capitolato d’appalto vengono formulate proposte, sia nel campo dei prodotti/servizi, che in quello dell’organizzazione degli spazi.

Capitolato d’appalto “La comunicazione”

La mobilità delle persone costituisce, quando si volge in condizioni di stress, d’urgenza o in presenza di handicap motori, un fattore di rischio per la possibilità di cadute. Inoltre, persone con handicap permanenti o temporanei sono costrette ad utilizzare dispositivi di controllo del loro ambiente verso cui manifestano un rifiuto psicologico. Lo sviluppo domestico degli strumenti di comunicazione multimediale, sia nel campo ludico che dell’insegnamento e la banalizzazione da parte dei bambini e delle persone anziane nell’utilizzo della televisione e del telecomando, ha consentito d’identificare l’insieme “televisore/telecomando” come un dispositivo comunemente diffuso e accettato a livello sociale, fino a poter essere individuato come interfaccia/tipo di comunicazione per il controllo dell’ambiente domestico. In questo capitolato d’appalto vengono anche esaminati una vasta gamma di servizi domestici basati sulle nuove tecnologie di comunicazione.

  • IL SOFTWARE
Dato che il numero elevato di dati manipolati nell’ambito di questa ricerca e le diverse possibilità di incrocio fra gli elenchi di Attività, Incapacità e di Funzioni, è stato necessario costruire un’applicazione informatica per gestire in modo organizzato tutte le informazioni. L’utilizzo del sistema informativo facilita la consultazione, il trattamento e l’aggiornamento dei dati.

Il sistema consente tre funzioni principali:
- consultazione degli elenchi;
- confronto di dati incrociati;
- gestione dei dati.

Più precisamente:
A) la funzione di consultazione degli elenchi consente di consultare gli elenchi Attività, Incapacità e Funzioni.
B) la funzione di confronto di dati incrociati consente di realizzare i seguenti confronti:
- Attività / Incapacità;
- Incapacità / Attività,
- Attività / Funzioni dell’habitat;
- Funzioni dell’habitat / Attività.
D) la funzione di gestione dei dati consente di ridurre gli incroci ai bisogni primari dell’utilizzatore, lavorando a partire dai profili (tipo di disabilità) o delle classificazioni (es. elenchi di attività). Questa funzione è particolarmente utile non già per dare ai progettisti soluzioni precostituite, ma invece per fornire una metodologia di approccio e per sollecitare la loro attenzione su nodi da verificare e gli elementi da tenere in considerazione.

Il problema del mantenimento delle persone non completamente autosufficienti nella propria abitazione ha una rilevanza sociale ed economica molto importante. I condomini, gli amministratori condominiali possono forse offrire un contributo importante per iniziare ad affrontare questo tema.


di Oliviero Tronconi
Professore Ordinario Politecnico di Milano Dip. BEST

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