martedì 6 dicembre 2016

ASCENSORI: LA SITUAZIONE E LE REGOLE IN ITALIA

L'Italia ha emanato due diversi provvedimenti finalizzati al graduale e progressivo adeguamento del livello di sicurezza degli ascensori pre-1999: il DM 26 ottobre 2005 "Miglioramento della sicurezza degli impianti di ascensore installati negli edifici civili precedentemente alla data di entrata in vigore della direttiva 95/16 CE" e il DM 23 luglio 2009 "Miglioramento della sicurezza degli impianti ascensore anteriori alla direttiva 95/16/CE". II nostro Paese ha anche provveduto a pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale n.27 del 2-2-2006, il testo della norma tecnica UNI EN 81-80, con un atto inusuale che ha contribuito a dare ampia pubblicità ad una normativa tecnica considerata rilevante per la sicurezza dei cittadini.
Per diversi motivi, nessuno dei due decreti sopra richiamati è oggi applicato e in vigore, per cui la decisione di operare interventi di miglioramento della sicurezza degli ascensori installati prima del giugno 1999 è rimessa alla valutazione e alla volontà dei singoli proprietari, anche se essendo la norma tecnica pubblicata in gazzetta ufficiale in caso di lavori sugli ascensori si impone l'obbligo di rispettarla e in caso di incidente le responsabilità, anche penali, gravano su tutti.
In proposito occorre sottolineare che il progressivo invecchiamento del parco ascensori italiano sta determinando un costante aumento degli incidenti: sia di quelli "minori" con danni limitati per le persone infortunate, come ampiamente documentato dalle statistiche fornite dalle compagnie assicurative che gestiscono polizze RC nel settore ascensoristico; sia degli incidenti gravi e di quelli mortali.
Il provvedimento in esame in questi giorni è oggetto della polemica. Il Ministero per lo Sviluppo Economico, dopo aver coinvolto tutte le parti interessate inclusi i rappresentanti delle grandi proprietà immobiliari, Anaci e tutte le categorie interessate, ha elaborato, da diversi mesi, uno schema dl regolamento da approvarsi tramite decreto del Presidente della Repubblica che modificherà il DPR 162/99, la legge quadro sugli ascensori in Italia. Tale provvedimento è necessario per recepire nel nostro ordinamento la nuova direttiva ascensori 2014/33/UE che, a partire dal 20 aprile 2016, doveva sostituire la vigente direttiva ascensori 95/16/CE. Oltre al recepimento della direttiva, il Ministero intende apportare al DPR 162/99 alcune modifiche di competenza nazionale, tra cui:
  • la riaffermazione della competenza delle Prefetture per il rilascio delle abilitazioni ai tecnici manutentori, aspetto fondamentale in quanto le relative commissioni prefettizie sono state soppresse e da oltre due anni non si tengono più sessioni di esame. Vi sono molte aziende che non possono assumere, perché i giovani che hanno formato non sono in grado di abilitarsi a seguito della sospensione delle sessioni di esame in prefettura ed in questo periodo di difficoltà nel mondo del lavoro è inaccettabile,
  • la modifica dell'art.15 del 162/99 relativo alla manutenzione, precisando che il manutentore deve stilare un piano di manutenzione per ciascun impianto, su misura, in funzione delle sue caratteristiche e condizioni d'uso,
  • modifiche minori agli articoli sulla messa in esercizio, verifiche e manovra di emergenza;
  • l'introduzione in questo nuovo provvedimento dell'art. 19-bis, rubricato "Adeguamento della sicurezza degli ascensori conformi alle norme vigenti fino alla prima applicazione del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 162".
Questa ultima modifica è quella che sanerebbe alcune criticità ancora presenti su molti degli ascensori obsoleti e non adeguati agli standard di sicurezza e che ha attirato l'attenzione dell'associazione Confedilizia che in un suo comunicato stampa ha lanciato l'allarme su una supposta "tassa sugli ascensori", scatenando una campagna di disinformazione sui media.
Ad oggi il provvedimento è ancora fermo sui tavoli dei politici in quanto la polemica divampata ha fatto fermare tutto e l'Italia oltre che rischiare di essere in "infrazione" in quanto è stata superata la data limite del 20 aprile 2016 imposta dalla Comunità europea, ancora una volta si trova a non riuscire a risolvere il problema della sicurezza degli ascensori vecchi.

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