Controlli congiunti e sinergie tra Paesi per accrescere la certezza fiscale al centro del
dibattito internazionale che si è appena concluso oggi a Roma in occasione della Joint
Audit Conference. Organizzato dall’Agenzia delle Entrate, dal Ministero delle Finanze
della Baviera, dall’Università di Bologna e dall’Università di Heidelberg, l’evento è
dedicato alle nuove frontiere della cooperazione internazionale in materia fiscale e ai
Joint Audit, le verifiche transfrontaliere svolte congiuntamente da più Amministrazioni
nei confronti di contribuenti appartenenti allo stesso gruppo di imprese operanti in Paesi
diversi. Un’esperienza consolidata tra l’Agenzia delle Entrate e il Ministero delle
Finanze Bavarese, che da alcuni anni lavorano concretamente insieme per assicurare il
rispetto delle norme fiscali da parte delle imprese che svolgono l’attività in più
giurisdizioni.
La conferenza ha coinvolto amministrazioni fiscali di diversi Paesi, mondo accademico,
organizzazioni internazionali e imprese e ha rappresentato un’occasione di confronto e
di dibattito sul Joint Audit e sull’evoluzione delle relazioni tra contribuenti e
amministrazioni fiscali. I lavori sono stati aperti dal Direttore dell’Agenzia delle
Entrate, Ernesto Maria Ruffini e dal Direttore del Dipartimento delle Finanze, Fabrizia
Lapecorella. Hanno preso parte all’evento Ekkehart Reimer dell’Università di
Heidelberg, Achim Pross per l’Ocse, Tom Neale per la Commissione europea e
Francesca Mariotti di Confindustria. In rappresentanza delle Amministrazioni fiscali
estere sono intervenuti Thomas Eisgruber e Eva Oertel per il Ministero delle Finanze
della Baviera, Egil Martinsen per l’Amministrazione fiscale norvegese e Hans
Rijsbergen per l’Amministrazione fiscale olandese. Il panel di discussione pomeridiano
è stato moderato da Raffaele Russo, consigliere del Ministro dell’Economia e delle
Finanze.
Cos’è il Joint Audit - Il Joint Audit rappresenta un innovativo strumento di controllo
nell’ambito della cooperazione amministrativa tra Stati. Si tratta di verifiche fiscali
svolte congiuntamente da due o più Paesi nei confronti di gruppi di imprese che
svolgono attività transnazionali. I controlli congiunti sono condotti da verificatori di
tutti i Paesi che hanno interessi comuni o complementari e da rappresentanti delle
rispettive autorità competenti per lo scambio di informazioni.
Italia - Baviera, un’esperienza all’avanguardia - La collaborazione italo-bavarese
prende il via nel 2012 e prevede controlli fiscali congiunti sulle transazioni
transfrontaliere tra imprese operanti in Italia e in Baviera. Oggi l’attività si svolge sulla
base del Memorandum of Understanding siglato dall’Agenzia delle Entrate e dal
Ministero delle Finanze Bavarese a luglio 2016. In sostanza le due Amministrazioni
lavorano insieme, con uffici condivisi a Monaco e a Milano, per aumentare l’efficacia e
l’efficienza dei controlli e alleggerire gli oneri per i contribuenti, anche attraverso la
garanzia di maggiore trasparenza e certezza fiscale. Inoltre, un obiettivo non secondario è quello di ridurre il numero di controversie internazionali e di conseguenza rendere
meno frequente il ricorso alle procedure amichevoli o più spedito il loro svolgimento.
Sul piano accademico, le Università di Bologna e di Heidelberg hanno condotto un
progetto di ricerca sul quadro giuridico-normativo dei Joint Audit, con uno sguardo sia
all’ambito nazionale (italiano e tedesco) che a quello internazionale.
Roma, 19 ottobre 2017
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