
Da tempo, inoltre, anche attraverso il forte
impulso dato al processo di certificazione delle competenze, la nostra attenzione va alla qualità
reale, alla competizione sul sapere, sull’esperienza concreta, sull’organizzazione e le capacità
tecniche, strutturali e generali.
Guardiamo piuttosto dentro la questione “progetti esecutivi” e chiediamoci perché nel processo
edilizio si accumulano ritardi, inefficienze, ed anche errori. Un fatto è evidente: la mancanza
assoluta, nella politica nazionale e regionale, di una cultura della prevenzione. La conoscenza delle
fragilità dei territori, delle vulnerabilità, del livello di rischio, dovrebbe essere finanziata ed estesa
a tutte le aree sensibili, a prescindere da ogni altro aspetto. Questo processo virtuoso non è legato
all’evento, precede l’evento, sviluppa le coscienze e le consapevolezze, crea la cultura del
prevenire e non quella del curare e del piangere i morti.
La struttura di missione, Italia Sicura, alla cui cabina di regia partecipa anche il CNI, è certamente
una idea giusta ed ha certamente prodotto risultati. Tuttavia, il raccordo con le realtà locali e la
coerenza tra la tempestività dell’azione e la realtà dei processi, i sistemi di controllo e di gestione,
ancora non funzionano al meglio. Se rispetto ai 9mila interventi “necessari e prioritari” segnalati
dalle Regioni i progetti esecutivi presentati rappresentano una percentuale ad una cifra (poco più
del 5%), è chiaro che la distanza rispetto alla sicurezza reale dei territori resta abissale.

Ma soprattutto la politica prenda finalmente un impegno serio e definitivo davanti alla nazione
intera: le questioni che riguardano la sicurezza rispetto a fenomeni naturali, le relative strutture
tecniche dedicate, i processi in atto, i finanziamenti siano sottratti alla competizione elettorale e
diventino punto fisso non modificabile se non nel senso di incrementare risorse umane ed
economiche. Se le ormai prossime elezioni politiche avranno un impatto negativo sui processi in
essere la politica nel suo complesso si sarà assunta una responsabilità enorme e sarà essa stessa la
peggiore calamità naturale che il nostro paese abbia mai avuto.
CNI
Comunicato Stampa
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