Monza
Piovono denunce alla Procura della Repubblica per Loris Canini, l'amministratore di una quarantina di condomini a Monza e dintorni, finito questa estate al centro di un caso di cronaca dopo aver fatto perdere le proprie tracce lasciando consistenti ammanchi nei bilanci degli stabili brianzoli. L'ultima è stata depositata pochi giorni fa al palazzo di giustizia di piazza Garibaldi. A muovere le vie legali contro Canini è stato l'amministratore, nonché legale rappresentante, del Condominio di via Pavoni 9, a Monza, che Canini aveva in gestione dal novembre 2008. I residenti, assistiti dall'avocato Alessandro Meregalli, lamentano un ammanco, anzi, "una vera e propria voragine", come riportato nell'atto di querela, di ben 72mila euro.
Appropriazione indebita aggravata il reato ipotizzato: "Per tutto il triennio 2009 - 2012, Loris Canini gestiva, apparentemente, in modo impeccabile il condominio, presentando con tempestività i rendiconti ed i consuntivi, rendendosi sempre disponibile, dimostrando affabilità e competenza. Insomma, sventolando tutto il catalogo del buon amministratore di condominio. Tutto apparentemente in ordine, ma solo fino al giugno 2012, quando, in modo improvviso e del tutto inaspettato, Loris Canini faceva perdere le proprie tracce", si apprende dalla denuncia.
I fornitori, intanto, battevano cassa: "Il tutto emergeva non tanto e non solo dai controlli incrociati degli estratti conti bancari, ma anche dalle lettere di messa in mora pervenute al Condominio da parte di alcuni creditori, e dalle conferme telefoniche ricevute dal nuovo amministratore che, personalmente, contattava tutti i fornitori del Condominio per accertarsi della loro situazione creditoria". I soldi, secondo i querelanti, sono stati "distratti e spesi da Loris Canini per fini affatto diversi da quelli per cui gli erano stati consegnati".
Dalla segreteria della Procura, si apprende che "molte altre denunce" sono state depositate nei confronti di Canini, anche se ufficialmente le stesse non risultano ancora riunite in unico fascicolo di indagine. Intervistato a fine agosto, Canini aveva raccontato al 'Cittadino' la sua versione, negando di essersi arricchito in alcun modo dalla vicenda. "Non ho intascato un euro- aveva detto- il motivo di tutta questa vicenda era dovuto a problemi di gestione, cercavo di stare dietro ai fornitori prelvando dai vari conti, fino a che tutto non mi è crollato addosso". Canini, aveva riferito, certificati medici alla mano, di essere caduto in depressione e di aver tentato il suicidio.
Fonte: il cittadino
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