martedì 10 maggio 2016

L’ amministratore Luca Padoan a processo per appropriazione indebita. Avrebbe fatto sparire i soldi che servivano per pagare le manutenzioni nei palazzi

MIRANO
Aprile 2016

Stando alle accuse, si era intascato oltre 44mila euro che stavano nelle casse di cinque condomini, tre di Mirano e due di Spinea, così è finito sul banco degli imputati il miranese Luca Padoan, 51 anni: deve rispondere di appropriazione indebita.

Ieri l’udienza davanti al giudice monocratico di Venezia Claudia Arata, che dopo aver ascoltato un testimone ha rinviato l’udienza al 10 maggio. Quel giorno parleranno il pubblico ministero, che chiederà la condanna dell’imputato, e il difensore, l’avvocato Marco Tonon, che si batterà per l’assoluzione. Poi toccherà al giudice decidere ed emettere la sentenza.

Lungo il capo d’imputazione. Tra il mese di settembre 2011 e quello di maggio dell’anno successivo si sarebbe intascato circa 13 mila e 500 euro che i condomini avevano versato al loro amministratore per pagare alla società “Kone spa” l’adeguamento alle norme degli ascensori del condominio “Volturno” nell’omonima via di Spinea.

Tra il mese di gennaio 2011 e il marzo dell’anno successivo si sarebbe appropriato di 7.800 euro del condominio “Belvedere” di via Nazario Sauro di Mirano che invece dovevano essere utilizzati per pagare la ditta che aveva svolto alcuni interventi di manutenzione.

Dalla cassa del condominio “Magnolia” di via De Filippo di Spinea, invece, si era preso 2.300 euro, inoltre si era intascato 600 euro di quella che doveva essere la rata dell’assicurazione. Tra l’aprile 2009 e il dicembre dell’anno successivo avrebbe “dimenticato” di pagare la manutenzione degli ascensori eseguita di tecnici della “Thyssenkrupp” e si era trattenuto i soldi, una cifra non meglio precisata, del condominio “Colombo”, che si trova nell’omonima via di Mirano. Infine, cinque anni fa, si sarebbe appropriato di ben 20mila euro dalle casse del condominio “Serenissima” di via Villafranca a Mirano.

Padoan era piuttosto gettonato come amministratore di condominio e ne gestiva parecchi. Non è escluso che vi siano ammanchi anche in altri. I finanzieri che hanno compiuto le indagini hanno raccolto gli indizi e le prove, dopo che gli inquilini di uno dei condomini coinvolti nell’inchiesta avevano segnalato l’ammanco in cassa di una cifra notevole. In seguito ai controlli delle Fiamme gialle sono venuti alla luce gli altri.

Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre

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