venerdì 16 novembre 2012

Quando si può fare rumore in condominio?


Non esiste una specifica norma di legge che stabilisca quali siano gli orari entro cui debba essere rispettato il riposo delle persone, pertanto l’unico vincolo da rispettare, in qualsiasi fascia della giornata, è la cosiddetta normale tollerabilità dei rumori; salvo che il regolamento di condominio non disponga diversamente stabilendo delle precise pause orarie entro cui si considerano interdette determinate attività che comportino immissioni rumorose.
La legge pertanto lascia ampio spazio al giudice di definire cosa si possa considerare normalmente tollerabile e cosa, invece, non lo sia.
Per definire quindi la tollerabilità del rumore riveste una notevole importanza il momento del giorno in cui il rumore viene propagato.
In genere, il giudice nomina un consulente tecnico che, con una perizia fonometrica, provvede a valutare se un determinato rumore sia tale da arrecare disturbo ai condomini.
Non sempre peraltro è possibile seguire questa prassie la stessa Cassazione, con sentenza nr. 3000/1997 ha stabilito che la perizia non è sempre necessaria e che il giudice è libero di basarsi su altri elementi acquisiti come prove agli atti del processo, se questi siano sufficienti a convincerlo che vi sia stato il superamento dei limiti di tollerabilità.
La valutazione del criterio della normale tollerabilità viene, di norma, effettuata con parametri riferibili alla media sensibilità delle persone che vivono nell’ambiente in cui vengono percepiti i rumori fastidiosi ed è del tutto irrilevante l’eventuale assuefazione di altre persone, che abbiano giudicato non molesti i rumori stessi; in ogni caso si ritiene che i rumori o i suoni provenienti da altre unità immobiliari si possano considerare di disturbo delle normali attività materiali e intellettuali quando superano il rumore di fondo riscontrabile in una data abitazione di oltre tre decibel come stabilito dalla Cassazione con sentenza nr. 10735 del 03-08-2001 anche se, peraltro, va tenuta nella giusta considerazione anche la consistenza delle pareti dello stabile che potrebbero agevolare, se non correttamente insonorizzate, la propagazione dei rumori.
La soglia dei tre decibel costituisce pertanto l’unico riferimento certo a cui riferirsi in aula di tribunale.
Altro elemento essenziale per comprendere se scatti o meno il reato di disturbo del riposo delle persone è il numero dei soggetti disturbati, infatti se i rumori intollerabili disturbano una cerchia indeterminata di persone allora scatta il penale , diversamente, quando le vittime siano una o più persone individuabili come ad esempio i proprietari degli appartamenti confinanti, resta in piedi solo la tutela civilistica del risarcimento del danno.

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