Nuovi incentivi, per ora solo per il 2017, per riqualificazioni energetiche e adeguamenti antisismici del patrimonio esistente. Novità per i condomini.
Toccherà alla Legge di stabilità 2017 confermare gli ecobonus sulle riqualificazioni energetiche, estendendoli anche agli adeguamenti antisismici. Si vocifera un’estensione anche agli incapienti e a chi abita nei condomini.
Come spiegato dal Ministro alle Infrastrutture
Graziano Delrio nell’audizione in commissione
Ambiente alla Camera, il Governo sta studiando
l’abbinamento della detrazione fiscale per le riqualificazioni
energetiche degli edifici con gli
interventi di adeguamento antisismico, con il
rafforzamento dello sconto fiscale che potrebbe
superare il 65%, anche grazie alla leva pubblica
cioè attraverso risorse statali ad hoc.
L’ecobonus così potenziato verrebbe esteso anche
agli incapienti - recuperando il vantaggio sul versante degli oneri da riscaldamento - e a chi abita
nei condomini.
“La previsione dell’estensione ai condomini degli
ecobonus richiede e richiederà un protagonismo
diverso delle Esco e di altri strumenti perché ovviamente
la ristrutturazione e la riqualificazione
di un intero edificio è tanto più appetibile quanto
meno il condomino deve sborsare inizialmente
una cifra, è evidente - ha dichiarato Delrio – È
chiaro il meccanismo del ritorno economico per
l’efficientamento energetico, nel senso che per
i calcoli dell’Enea, appunto si può risparmiare il
40-50% sulla bolletta energetica. Sulla riqualificazione
e la ristrutturazione sismica è evidente
che ci deve essere anche una parte importante di
leva pubblica, su questo non c’è dubbio, cioè se noi vogliamo fare un vero piano abbiamo bisogno
di mettere risorse, non c’è dubbio. La Legge di
Stabilità dovrà prevedere anche questo aspetto.
Il meccanismo degli incentivi ha bisogno anche
di una leva pubblica oltre a quella di incentivare
i privati, e gli strumenti finanziari a disposizione
ci sono, il protagonismo di enti tipo l’Inail è sicuramente
importante, e condivido molto questi
ultimi suggerimenti così come condivido il fatto
che questo tipo di provvedimenti, proprio perché
pluriennali, proprio perché il provvedimento è
così importante, così rilevante, fa parte non più
di una politica estemporanea per un momento di
crisi ma può diventare una strategia di rinnovo e
di qualificazione del patrimonio immobiliare pubblico
italiano, e privato italiano, è evidente che il
provvedimento andrebbe concertato e discusso in
termini molto approfonditi”.
Matteo Renzi conferma quanto detto da Delrio
annunciando nella conferenza stampa del 23 settembre,
una proroga degli incentivi fiscali del 65%
per tutto il 2017, estesi anche agli adeguamenti
sismici oltre che per la riqualificazione energetica
degli edifici.
Nei mesi scorsi si vociferava di un’estensione (richiesta
a gran voce) degli ecoincentivi a 3 anni, ma
anche per quest’anno, pare non ci sia niente da fare.
Un nuovo meccanismo proposto da ENEA
Arriva da ENEA la proposta di un nuovo meccanismo
di incentivazione degli interventi di riqualificazione
energetica profonda degli edifici condominiali.
Non ne ha parlato la stampa, ma il meccanismo
proposto si applicherebbe agli interi edifici condominiali;
l’ambito sarebbe quello dell’efficientamento
profondo (è stata usata la locuzione “deep
renovation”, ipotizzando riduzioni dei consumi
dal 40 all’80%) e il beneficio sarebbe esteso a
tutte le unità del condominio.
L’incentivo funzionerebbe con l’istituzione di un fondo ad hoc della Cassa Depositi e Prestiti, che finanzierebbe
il 90% del costo degli interventi, mentre il
rimanente 10% resterebbe a carico dei proprietari.
Il fondo recupererebbe l’investimento in dieci
anni incassando il 65% dallo Stato (in analogia
con l’ecobonus), consentendo in tal modo alla finanza
pubblica di sostenere il processo diluendo
l’impegno in un periodo compatibile con le esigenze
di equilibrio di bilancio.
La differenza sarebbe recuperata, in un periodo
che si può ipotizzare pari a dieci anni, attraverso
il risparmio energetico generato, che sarebbe addebitato
agli utenti degli appartamenti nella bolletta
energetica, con un meccanismo analogo a
quello adottato nel Green Deal britannico. Questo
sistema presenterebbe il vantaggio di rendere più
agevole il recupero delle morosità ed escluderebbe
il passaggio attraverso le spese condominiali
che, spesso, è uno dei motivi che impediscono
alle assemblee di condominio di deliberare le costose
attività di manutenzione straordinaria delle
parti comuni, a causa del timore di dover sostenere
le quote dei condomini morosi.
Si è anche ipotizzata una condivisione al 50% del
risparmio con i proprietari, per rendere maggiormente
allettanti le proposte e aumentare il tasso
di adesione.
Da dati ENEA, solo lo 0,14 per mille delle superfici
non finestrate dell’involucro degli edifici italiani
è stato riqualificato nel 2013 grazie all’ecobonus.
È necessaria una revisione del meccanismo di incentivazione,
con l’obiettivo di renderlo più efficiente
ed efficace. Il sistema proposto, grazie alla
trasformazione da detrazione a incentivo, rivoluzionerebbe
il contesto attuale, soprattutto perché
gli investitori che potrebbero contare su una
rendita finanziaria pluriennale certa e non come
lo strumento “a singhiozzo” che stiamo usando
attualmente (l’ecobonus) e che ogni autunno ci
tiene con il fiato sospeso per l’incertezza della
conferma per l’anno successivo.
di Annalisa Galante
Membro del Comitato Scientifico Abitare Biotech
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