martedì 29 novembre 2016

ECOBONUS e SISMABONUS

Nuovi incentivi, per ora solo per il 2017, per riqualificazioni energetiche e adeguamenti antisismici del patrimonio esistente. Novità per i condomini.

Toccherà alla Legge di stabilità 2017 confermare gli ecobonus sulle riqualificazioni energetiche, estendendoli anche agli adeguamenti antisismici. Si vocifera un’estensione anche agli incapienti e a chi abita nei condomini.
Come spiegato dal Ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio nell’audizione in commissione Ambiente alla Camera, il Governo sta studiando l’abbinamento della detrazione fiscale per le riqualificazioni energetiche degli edifici con gli interventi di adeguamento antisismico, con il rafforzamento dello sconto fiscale che potrebbe superare il 65%, anche grazie alla leva pubblica cioè attraverso risorse statali ad hoc.
L’ecobonus così potenziato verrebbe esteso anche agli incapienti - recuperando il vantaggio sul versante degli oneri da riscaldamento - e a chi abita nei condomini.
“La previsione dell’estensione ai condomini degli ecobonus richiede e richiederà un protagonismo diverso delle Esco e di altri strumenti perché ovviamente la ristrutturazione e la riqualificazione di un intero edificio è tanto più appetibile quanto meno il condomino deve sborsare inizialmente una cifra, è evidente - ha dichiarato Delrio – È chiaro il meccanismo del ritorno economico per l’efficientamento energetico, nel senso che per i calcoli dell’Enea, appunto si può risparmiare il 40-50% sulla bolletta energetica. Sulla riqualificazione e la ristrutturazione sismica è evidente che ci deve essere anche una parte importante di leva pubblica, su questo non c’è dubbio, cioè se noi vogliamo fare un vero piano abbiamo bisogno di mettere risorse, non c’è dubbio. La Legge di Stabilità dovrà prevedere anche questo aspetto. Il meccanismo degli incentivi ha bisogno anche di una leva pubblica oltre a quella di incentivare i privati, e gli strumenti finanziari a disposizione ci sono, il protagonismo di enti tipo l’Inail è sicuramente importante, e condivido molto questi ultimi suggerimenti così come condivido il fatto che questo tipo di provvedimenti, proprio perché pluriennali, proprio perché il provvedimento è così importante, così rilevante, fa parte non più di una politica estemporanea per un momento di crisi ma può diventare una strategia di rinnovo e di qualificazione del patrimonio immobiliare pubblico italiano, e privato italiano, è evidente che il provvedimento andrebbe concertato e discusso in termini molto approfonditi”.
Matteo Renzi conferma quanto detto da Delrio annunciando nella conferenza stampa del 23 settembre, una proroga degli incentivi fiscali del 65% per tutto il 2017, estesi anche agli adeguamenti sismici oltre che per la riqualificazione energetica degli edifici.
Nei mesi scorsi si vociferava di un’estensione (richiesta a gran voce) degli ecoincentivi a 3 anni, ma anche per quest’anno, pare non ci sia niente da fare.

Un nuovo meccanismo proposto da ENEA
Arriva da ENEA la proposta di un nuovo meccanismo di incentivazione degli interventi di riqualificazione energetica profonda degli edifici condominiali.
Non ne ha parlato la stampa, ma il meccanismo proposto si applicherebbe agli interi edifici condominiali; l’ambito sarebbe quello dell’efficientamento profondo (è stata usata la locuzione “deep renovation”, ipotizzando riduzioni dei consumi dal 40 all’80%) e il beneficio sarebbe esteso a tutte le unità del condominio.
L’incentivo funzionerebbe con l’istituzione di un fondo ad hoc della Cassa Depositi e Prestiti, che finanzierebbe il 90% del costo degli interventi, mentre il rimanente 10% resterebbe a carico dei proprietari.
Il fondo recupererebbe l’investimento in dieci anni incassando il 65% dallo Stato (in analogia con l’ecobonus), consentendo in tal modo alla finanza pubblica di sostenere il processo diluendo l’impegno in un periodo compatibile con le esigenze di equilibrio di bilancio.
La differenza sarebbe recuperata, in un periodo che si può ipotizzare pari a dieci anni, attraverso il risparmio energetico generato, che sarebbe addebitato agli utenti degli appartamenti nella bolletta energetica, con un meccanismo analogo a quello adottato nel Green Deal britannico. Questo sistema presenterebbe il vantaggio di rendere più agevole il recupero delle morosità ed escluderebbe il passaggio attraverso le spese condominiali che, spesso, è uno dei motivi che impediscono alle assemblee di condominio di deliberare le costose attività di manutenzione straordinaria delle parti comuni, a causa del timore di dover sostenere le quote dei condomini morosi.
Si è anche ipotizzata una condivisione al 50% del risparmio con i proprietari, per rendere maggiormente allettanti le proposte e aumentare il tasso di adesione.
Da dati ENEA, solo lo 0,14 per mille delle superfici non finestrate dell’involucro degli edifici italiani è stato riqualificato nel 2013 grazie all’ecobonus. È necessaria una revisione del meccanismo di incentivazione, con l’obiettivo di renderlo più efficiente ed efficace. Il sistema proposto, grazie alla trasformazione da detrazione a incentivo, rivoluzionerebbe il contesto attuale, soprattutto perché gli investitori che potrebbero contare su una rendita finanziaria pluriennale certa e non come lo strumento “a singhiozzo” che stiamo usando attualmente (l’ecobonus) e che ogni autunno ci tiene con il fiato sospeso per l’incertezza della conferma per l’anno successivo.

di Annalisa Galante
Membro del Comitato Scientifico Abitare Biotech

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