lunedì 29 febbraio 2016

L’amministratore si uccide senza pagare, dodici famiglie al freddo - CORREGGIO


Iren stacca il riscaldamento a un condominio di via Leopardi «perché non paga». In realtà i 13 mila euro dovuti erano stati versati all'uomo, che si è tolto la vita.

CORREGGIO

Un intero palazzo senza riscaldamento. Famiglie, con bambini e, più in generale, soggetti fragili, al freddo durante la stagione più rigida dell’anno. Tutto questo per un debito non pagato da parte del precedente amministratore di condominio, che tempo fa si è tolto la vita. Fa discutere il caso del condominio di via Leopardi, dove abitano 12 famiglie e che ieri pomeriggio è approdato negli uffici di Iren sotto forma di incontro tra gli avvocati della multiutility, il legale del condominio, la correggese Catia Lombardo, e il nuovo amministratore, Guido Belletti.

Durante l’appuntamento di ieri, infatti, si è cercato di trovare una soluzione che permetta di riallacciare al più presto l’utenza e di trascorrere l’autunno e l’inverno a una temperatura accettabile. In passato, infatti, Iren è stata costretta a staccare il gas perché il precedente amministratore ha intascato i soldi da parte degli inquilini per un ammontare di 13 mila euro, senza però versarli all’azienda. Il riscaldamento del palazzo è centralizzato e questo è alla base del problema. Ed è l’unica utenza che crea problemi, mentre le altre, luce e acqua, vengono regolarmente somministrate agli inquilini.

«Siamo riusciti a pagare l’energia elettrica in modo che, almeno, chi ha una stufa possa tamponare così i disagi derivanti dal freddo», spiega Belletti. L’accordo trovato ieri durante il colloquio con Iren è illustrato invece dall’avvocato Lombardo e consiste in una rateizzazione che, tuttavia, deve trovare il consenso dei residenti di via Leopardi.

«C’è stata una parziale apertura da parte di Iren, una disponibilità a trovare un accordo: a mio giudizio è una svolta positiva che rappresenta un cambiamento di rotta rispetto ai mesi precedenti – aggiunge Lombardo - Stiamo valutando, quindi, la proposta di Iren di rateizzare il debito in modo che sia possibile per gli inquilini onorare l’impegno assunto allacciando immediatamente il servizio. L’amministratore dovrà riferirlo ai residenti e, a nostra volta, ne riparleremo con l’azienda».

I 13mila euro dovranno quindi essere versati di nuovo, malgrado i condòmini li abbiano già pagati. «Sono somme già pagate, ma Iren dice: “A noi poco interessa se è stato uno dei condòmini a non onorare il debito” – continua l’avvocato – e dal punto di vista giuridico hanno ragione loro, perché il rapporto è tra Iren e il condominio intero. Già nella giornata di oggi dovremmo avere un’idea sul da farsi. Attualmente, il grosso problema è rappresentato dagli eredi che, al momento, stanno ancora facendo un inventario e non sono ancora subentrati. Di conseguenza, non abbiamo interlocutori con i quali dialogare su come risolvere il problema ed eventualmente saldare il pagamento di questo debito che si trascina».


Fonte: Gazzetta di Reggio

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