lunedì 15 febbraio 2016

Condizione degli edifici, rischio sicurezza e energia BUTTATA al vento. L'Italia degli orrori!


Un quinto dei condomini italiani è a rischio sicurezza e spreca energia

Nel nostro Paese oltre 2 milioni di edifici residenziali, (il 16,8% del totale), sono in mediocre e/o pessimo stato di conservazione; una percentuale che sale al 21,1% per gli edifici costruiti prima del 1981, mentre si riduce al 4,7% per gli edifici nati tra il 1981 e il 2011.
Le cattive condizioni delle case, oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, contribuiscono a gonfiare la bolletta energetica del paese; infatti il comparto residenziale determina il 28,8% dei consumi finali di energia.
Il quadro peggiora nel Mezzogiorno dove sono più diffuse le cattive condizioni delle case.
Il record negativo si registra in Sicilia con il 26,8% del totale degli edifici residenziali in mediocre/pessimo stato di conservazione.
Seguono la Calabria, con una quota del 26,2%, e la Basilicata con il 22,3%.
Le cose vanno decisamente meglio in Umbria e in Trentino Aldo Adige, regioni in cui la quota di case in cattive condizioni è la più bassa d'Italia e si limita al 10,7% del totale.
Segue la Toscana, dove la quota sale all'11,5%.
A livello provinciale il primato negativo va a Vibo Valentia con 31,4% delle case in cattive condizioni, seguita da Reggio Calabria (31,3%) e Catanzaro (25,8%).
Al capo opposto della classifica, le abitazioni in miglior stato si trovano a Prato (8,2% di case "vecchie" sul totale), Bolzano (8,5%) e Siena (8,5%).
In totale in Italia si contano 12.187.698 edifici residenziali ed i tre quarti (74,1%) degli edifici residenziali sono stati costruiti prima del 1981 ed hanno quindi oltre 35 anni di vita.
Una spinta a migliorare la condizione delle abitazioni arriva dai bonus fiscali per le ristrutturazioni ed il risparmio energetico.
Gli incentivi fiscali consentono di raggiungere più obiettivi, quali la riqualificazione del patrimonio immobiliare, il risparmio, l’efficientamento energetico e la difesa dell'ambiente.

CONSIGLI? COSA SI PUO' FARE?






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